Don Luigi Savino ricorda Il Papa - Le Cronache Provincia
Pellezzano Provincia

Don Luigi Savino ricorda Il Papa

Don Luigi Savino ricorda Il Papa

di Mario Rinaldi

“Papa Francesco è stato il Papa tra la gente, con la gente e per la gente”. Così, don Luigi Savino, parroco della Chiesa di San Clemente I Papa e Martire di Pellezzano Capoluogo ha voluto ricordare il Pontefice venuto dalla fine del mondo. Un legame indissolubile, che il Vescovo di Buenos Aires, diventato Vescovo di Roma, ha avuto con diverse comunità parrocchiali della Valle dell’Irno, testimoniando, in diverse occasioni, come la semplicità manifestata attraverso la benedizione di una statua appartenente a una parrocchia di periferia possa diventare un potente segnale per comunicare la vicinanza che il Capo della Chiesa Cattolica ha nei confronti di tutti i fedeli, qualunque sia la loro provenienza. Una vicinanza che la comunità parrocchiale di Pellezzano, guidata da don Luigi Savino, ha potuto sperimentare il 26 aprile 2017, quando il Sommo Pontefice benedisse la statua di S. Anna, madre di Maria e nonna di Gesù, il cui simulacro è custodito nella chiesa di San Clemente I Papa e Martire e nei confronti della quale il popolo dei fedeli di Pellezzano nutre una particolare devozione. “Quello che vorrei rivolgere al Santo Padre – ha detto don Luigi Savino – è un pensiero speciale. Quando con la comunità parrocchiale di Pellezzano ci recammo a Roma per far benedire la statua di S. Anna, mi colpì molto una sua frase, quando avvicinandosi a me mi sussurrò una richiesta “pregate S. Anna per me”. Ecco in queste semplici parole è racchiusa l’immensa testimonianza di fede di un grande uomo e un grande pastore di pace, capace di guidare la chiesa universale. Un uomo che riusciva a parlare col cuore, in grado di infondere tanta speranza a chi ha avuto la fortuna di vederlo anche solo per un istante da vicino. Così ho scelto il mio sacerdozio nella semplicità”. Indelebile, poi, il ricordo del saluto che il Sommo Pontefice in quel giorno rivolse alla comunità di Pellezzano, alla quale estese la sua benedizione. E’ stato proprio don Luigi Savino a ricordare che questa sera, presso il Convento francescano della SS. Trinità di Baronissi, la forania di Baronissi, Calvanico e Pellezzano, alle ore 20:30 ha organizzato una veglia di preghiera in suffragio del Santo Padre, alla quale è stata invitata a partecipare l’intera cittadinanza. Altra testimonianza di vicinanza di Papa Francesco alle parrocchie della Valle dell’Irno è datata 29 agosto 2018: in quest’occasione la Parrocchia di S. Marco a Rota di Curteri – Oscato, guidata da don Raffaele De Cristofaro organizzò tre autobus con 150 pellegrini alla volta di Piazza S. Pietro, dove il Sommo Pontefice benedisse la statua di S. Rocco, Santo Patrono di Mercato San Severino. Una statua realizzata nel 1880, custodita all’interno della Chiesa di S. Marco a Rota a Curteri. “Non dimenticherò mai quel 29 Agosto 2018 – racconta don Raffaele – quando il Papa ha benedetto la nostra Parrocchia e la statua di S. Rocco, protettore di Curteri. Quando ho avuto la fortuna di avvicinarmi a lui ho potuto ammirare la profondità del suo sguardo, accompagnato dalla semplice richiesta di pregare per lui. Sono stati attimi di grande emozione che porterò sempre nel cuore. Allo stesso modo non dimenticherò mai quella sera del 13 marzo 2013 quando la canonica a Costa fu invasa dai giovani della corale e, incollati davanti alla TV, abbiamo cantato in onore del nuovo Papa Francesco. Come Giovanni Paolo II, Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre nell’ottava di Pasqua. Come altri Papi del passato ci ha solo aperto la Porta Santa per il Giubileo e un altro ce la chiuderà”. Anche don Aniello Del Regno, parroco della chiesa dei Santi Martino e Quirico della frazione Lancusi di Fisciano ha avuto la fortuna di incontrare da vicino, seppur per pochi istanti, Papa Francesco. “Ho avuto la gioia di incontrare Papa Francesco nella Sala Clementina al termine di un convegno sull’enciclica scritta da Giovanni Paolo II dal titolo “Laborem Exercens” – racconta don Aniello Del Regno – e quello che mi ha toccato è che Papa Francesco ha salutato personalmente tutti i convegnisti tra i quali c’ero anch’io perché in quel periodo dirigevo l’ufficio pastorale sociale del lavoro della diocesi di Salerno Acerno e Campagna”. “Questa attenzione all’altro mi ha colpito – ha aggiunto il parroco di Lancusi – Quindi non possiamo non rendere grazie al Signore per la testimonianza di questo Papa che ha cercato di dare un volto nuovo alla Chiesa. Non che i predecessori non lo abbiano fatto, anzi, grandi meriti vanno a Papa Benedetto XVI, nonché al Santo Giovanni Paolo II, però Papa Francesco ci ha presentato un volto umano anche della Chiesa, nonostante le ferite che ci portiamo, però il fatto di essersi abbassato sulle sofferenze dell’umanità ci ha fatto toccare con mano l’umanità di questo uomo che ha messo gli ultimi al centro e anche i segni che accompagneranno il suo funerale diversi dei predecessori, ci dice la caratura di quest’uomo straordinario secondo me, sperando veramente che lo Spirito di Dio continui a sostenere la Chiesa in questa apertura, ma nello stesso tempo ancorata a quelli che sono i valori, e quindi evangelici, e quindi l’attenzione all’altro come stella polare, anche perché è il volto dell’altro”. Testimonianze molto toccanti che hanno lasciato il segno.