di Marta Naddei
Adesso «pensateci voi». Così don Luigi Zoccola ha salutato la sua comunità. Circa 500 persone erano presenti ieri mattina per l’ultima celebrazione eucaristica di don Luigi Zoccola, dimessosi dal suo incarico pastorale lo scorso mese di luglio. Lacrime, sorrisi, abbracci: un vortice di emozioni che ha risucchiato i fedeli di Torrione Alto, alle prese con uno degli addii più difficili della loro vita. Già, perché in molti hanno sperato fino all’ultimo momento che il loro parroco, il loro amico di sempre, potesse tornare sui propri passi. Una Santa messa che, pur rimanendo nella spiritualità della funzione, ha comunque lasciato ampio spazio al saluto che don Luigi e la sua grande famiglia hanno voluto scambiarsi ieri mattina presso la “loro” millenaria chiesetta, quella di San Felice in Felline. «Non piangete – ha detto sorridendo don Luigi alle tantissime persone presenti – altrimenti va a finire che mi commuovo anche io. Voglio ringraziarvi per quello che mi avete dato, anche dal punto di vista economico visto che quando sono arrivato qui 40 anni fa non ho trovato niente per portare avanti la mia missione. Ricco sono venuto qui, povero me ne vado. Ma non nello spirito, perché voi mi avete dato tanto. Io, da buon marito, non tradisco e per questo non andrò in alcuna altra parrocchia. In questi giorni molti di voi mi hanno chiesto “cosa vi abbiamo fatto? perché andate via?”: voi non mi avete fatto niente, anzi. Siete stati eccezionali, per questo adesso pensateci voi».
Tra coloro che non hanno voluto mancare al saluto a don Luigi c’era anche don Osvaldo Giannattasio, parroco in pensione, che molto bene conosce don Luigi: «Quando don Luigino entrò in seminario, io lì ero insegnante. Lo vidi mettere piede in questa chiesa. Conobbi suo padre e sua madre: ha preso il meglio di due persone straordinarie». Poi, il richiamo al “motto” di papa Francesco “Miserando et eligendo”: «E’ intraducibile in italiano, ma potremmo tradurre con “misericordiando e scegliendo”. Io non so se tutti hanno compreso compreso il tuo grande cuore – ha detto don Osvaldo rivolgendosi a don Luigi – ma tu potresti tranquillamente chiedere in prestito a Francesco il suo motto perché ti rispecchia».
A chiudere l’eucarestia è stato l’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti che ha auspicato, per il parroco di tutti, che «il Signore lo ricompensi per ciò che ha fatto».
Dopo il prossimo 10 ottobre, il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona avrà il suo nuovo cappellano: don Luigi Zoccola, cui spetterà il compito di officiare le Sante messe per gli ammalati del nosocomio cittadino.
Domani, invece, prenderà il suo posto nella parrocchia di San Felice in Felline e Maria madre della chiesa, don Gaetano Landi, ex parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Capriglia di Pellezzano. Don Gaetano che ieri non ha preso parte all’ultima messa del suo predecessore.