di Andrea Pellegrino
«La variante dell’Asi introduce la logistica in zona D e numerose norme per semplificare l’insediamento delle piccole industrie ed artigianato. Ciò non significa che verranno esclusi i grandi stabilimenti industriali». Horace Di Carlo, consigliere comunale e componente del cda dell’Asi, fa chiarezza dopo la delibera approvata tra le polemiche durante la scorsa seduta consiliare. «Si tratta di un recepimento – spiega Di Carlo – Non c’era nessun motivo per rinviare l’argomento e non c’era la possibilità di modifica. Si tratta di una variante che parte da lontano, quando alla guida dell’Asi c’era Gigi Cassandra e al vertice della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli. Non trovo che si tratti di nulla di speciale, anzi rispetto al contesto semplifica e si adegua ai tempi. Le norme – prosegue Di Carlo – sono state introdotte per favorire lo sviluppo imprenditoriale e la riconversione degli opifici dismessi. Inoltre, per le nuove edificazioni sono stati inseriti parametri per il verde all’interno dei lotti allo scopo di armonizzare l’aspetto dei vari insediamenti». Quanto alla desertificazione della zona industriale di Salerno, Di Carlo spiega: «Non avviene di certo con quest’ultimo anno. Il primo adeguamento risale al 1996». Ed, infine, sul ruolo dell’Asi dice: «Non è certamente uno stipendificio, ci sono tanti dipendenti e funzionari competenti che lavorano con professionalità»