di Giovanna Naddeo
«Cresce la consapevolezza di imprese e amministrazioni nella piena e concreta applicazione del Gdpr. Abbiamo chiuso un occhio di fronte a qualche ritardo, ma adesso non ci sarà più tolleranza».
Così Antonello Soro, prossimo a lasciare l’incarico di Garante Privacy, nel pomeriggio di ieri all’Università di Salerno in occasione della presentazione del suo ultimo volume dal titolo “Democrazia e potere dei dati. Libertà, algoritmi, umanesimo digitale” (ed. Baldini+Castoldi).
L’iniziativa, fortemente promossa dai Dipartimenti di Scienze Giuridiche e Scienze Politiche e della Comunicazione, in sinergia con il Laboratorio IN.DI.CO., è stata l’occasione per analizzare l’impatto delle nuove tecnologie nei traffici commerciali e nella comunicazione.
«La politica ha governato bene la rivoluzione industriale, meno quella digitale – ha dichiarato Soro – La transizione ha comportato un regime di anomia».
Per l’occasione, un parterre d’eccezione composto da professori, giornalisti e politici ha animato la discussione, introdotta da una breve relazione a cura del Rettore Vincenzo Loia sulla tecnica del “deepfake”, ossia la generazione, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, di filmati fasulli a partire da contenuti reali e modificati progressivamente. In pratica, l’intelligenza artificiale memorizza il movimento facciale o la frequenza sonora sincronizzandola con un altro volto o un altro suono. Un volto, un suono “fake”, appunto.
«Si tratta di un fenomeno globale con gravi implicazioni a livello politico, economico e militare» ha proseguito Loia. «Da qui l’importante ruolo delle università nello studio di questi fenomeni in via di espansione. Siamo di fronte a un nuovo tipo di guerra, una guerra sul fronte della comunicazione, una guerra a discapito della verità».
«E’ vero, nel 2020 torniamo a sottolineare l’importanza di saper distinguere il vero dal falso» ha sottolineato Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera.
«Occorre stimolare un dibattito nelle sedi europee» ha proseguito il deputato Pd, Piero De Luca. «Web tax? Sono scettico a riguardo». E, interrogato sulla piattaforma Rousseau, ha aggiunto: «E’ bene che tutti i soggetti sul web agiscano evitando manipolazioni».
«Politica sulle piattaforme? Quanto di più lontano dalla quotidianità» così il deputato forzista, Marzia Ferraioli.
«Oggi assistiamo a una concentrazione del potere in mano ai privati, una concentrazione a dir poco autoreferenziale» ha affermato il professor Salvatore Sica. «L’esempio Usa è lampante: Mark Zuckerberg lancia il suo “Manifesto per la Buona America”. Chissà che non aspiri alla presidenza Usa. Dalla sua parte, la miriade di dati acquisiti in questi anni grazie ai social network».