di Andrea Pellegrino
De Magistris apre la sede del suo movimento nella terra di De Luca. E ben presto approderà anche a Palazzo di Città. «Trait d’union», Dante Santoro, capogruppo di “Giovani Salernitani” che nel prossimo Consiglio comunale si arricchirà anche della dicitura “Dema”. Il sindaco di Napoli sarà a Salerno il 6 maggio quando taglierà il nastro della sede politica (in via Diaz) messa a disposizione proprio da Dante Santoro. «E’ un percorso nato dal referendum costituzionale. De Magistris fu ospite a Salerno di una mia iniziativa al Polo Nautico. Una sala gremita che misurò, nei giorni della militarizzazione del sì, una grossa fetta di persone libere in questa città. Da lì è nata l’occasione di confronto con de Magistris ed il suo gruppo». Un metodo ed un’esperienza di governo condivisi, spiega ancora Dante Santoro: «Sono alla guida di una grande città, hanno in gruppo civico, un attivismo e tanti giovani. C’è una visione comune anche sui temi. Un esempio su tutti la valorizzazione del lungomare di Napoli. Anche noi crediamo che il nostro lungomare debba essere una risorsa per questa città». Salerno resta al centro, chiarisce Santoro: «La nostra identità resta chiara e va difesa. Svilupperemo e prenderemo spunto da quel che riteniamo possa essere utile anche nella nostra città». Ora le prime «agorà» Dema, partendo proprio dalla città capoluogo. «Anche il nome – continua Santoro – ci piace: “Democrazia e Autonomia”. Confidiamo che ben presto sul territorio salernitano si formino altre “agorà” con le quali intendiamo lavorare e collaborare per lo sviluppo di un progetto politico. Vogliamo amministratori liberi ed indipendenti dal “sistema”. E’ l’occasione giusta anche per i tanti giovani amministratori che si battono per i principi di meritocrazia, ripudiando le logiche squallide di successioni ereditarie a cui stiamo assistendo a Salerno e contro le quali ci batteremo sempre. Un movimento, Dema, che riaccende la speranza».