di Mario Rinaldi
In attesa di conoscere i riscontri dell’analisi delle e dei tabulati telefonici di Gerardo Sellitto, che si trova in carcere con l’accusa di aver ucciso Carmela Quaranta il venerdì prima di Pasqua, il prossimo 26 giugno la Procura di Nocera Inferiore guidata da Antonio Centore (pm Viviana Vessa) ha disposto altri accertamenti tecnici irripetibili, in questo caso sui reperti prelevati dall’abitazione della vittima, al quinto piano dell’edificio in via Trieste a Mercato S. Severino, dove si è consumato il delitto. Si tratta di tracce organiche, impronte ed altri indizi che i carabinieri dei Ris di Roma hanno prelevato alcuni giorni dopo il ritrovamento del cadavere della 42enne, che sarebbe stata strangolata con una piccola corda. Decesso per soffocamento che è stato confermato anche dall’autopsia che venne disposta sempre dalla Procura per verificare la natura di una morte apparsa sin dall’inizio sospetta. Gli accertamenti irripetibili erano attesi da tempo perché dall’analisi dei campioni prelevati da quell’appartamento potrebbero emergere ulteriori verità nascoste. Finalmente si conosce la data in cui verranno eseguiti, ma non quella degli esiti che potrebbero cambiare i destini delle persone coinvolte. Al momento sono due i maggiori indiziati di quello che è stato configurato come un femminicidio. Il primo è appunto Gerardo Sellitto, 56enne del posto, difeso dall’avvocato Carmine Iannone ed ex compagno di Carmela Quaranta, che lo scorso 23 maggio è stato raggiunto dal provvedimento della convalida del fermo in quanto gravemente indiziato dell’omicidio della ex. L’altro è N.G., 38enne, commercialista residente alla frazione San Vincenzo di Mercato S. Severino, indagato a piede libero per concorso in omicidio e difeso dagli Mauro Iannone e Rodolfo Viserta. Una posizione quella dell’indagato che potrebbe cambiare se all’esito degli accertamenti irripetibili che verranno eseguiti dai Ris dovesse emergere qualche traccia che riconduce a questa persona. Su di lui i sospetti sono stati alimentati dopo che gli inquirenti hanno visionato le immagini di videosorveglianza privata di un esercizio commerciale, la cui telecamera punta proprio sul portone di ingresso dello stabile di via Trieste. Da quelle immagini si sono intraviste la sera del venerdì prima di Pasqua due sagome non ben definite entrare all’interno del palazzo. A queste si sono aggiunte le acquisizioni degli audio di un’altra videosorveglianza interna: quella di una telecamera posizionata al settimo piano del condominio che avrebbe captato le urla strazianti della vittima, forse nel momento in cui veniva strangolata. Tutte ipotesi da confermare e che sono al vaglio degli inquirenti. Una storia, quella di Carmela Quaranta, balzata sulle cronache nazionali, che ha destato molto scalpore, soprattutto in una cittadina come Mercato S. Severino, dove non si è certo abituati a notizie di questo tipo. Una storia sulla quale i familiari della vittima, in particolare i genitori e le sorelle difese dall’avvocato Nobile Viviano e l’ex marito e le due figlie adolescenti, difese dall’avvocato Gina Di Mauro, vogliono conoscere la verità per rendere giustizia alla loro cara congiunta.





