di Brigida Vicinanza
Vincenzo De Luca non si arrende e nonostante la bufera che si è scatenata sulla questione del “clientelismo” e sui metodi con cui convincere i cittadini al voto per il referendum espressi durante la riunione strategica a Napoli con 300 sindaci della Regione, il presidente rimane agguerrito sul fronte del sì, non senza una dose di ironia che oramai lo contraddistingue durante tutti i suoi interventi: “E’ in atto da parte del gruppo dirigente grillino la strategia della confusione per distrarre i cittadini da due questioni: una è quella delle firme false raccolte dal movimento pentastellato a Palermo; l’altro obiettivo e’ quello di distrarre l’opinione pubblica dai contenuti del referendum. Tutta questa “ammuina” mira a creare incertezza. Io ridurrei ad una le questioni del referendum: il bicameralismo”. A sottolinearlo è proprio il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante il consueto appuntamento a Radio Kiss Kiss Napoli. “Si vuole tenere due Camere che fanno le stesse cose o vogliano cominciare a semplificare questo Paese? – aggiunge il governatore – se gli italiani vogliono modernizzare il Paese, voteranno per il sì. Se stanno bene, come stanno ora, voteranno “no”. Io rispetto tutti”. Poi il presidente aggiunge: “Il fronte del “No” è costituito da esponenti politici che hanno, in qualche caso, opinioni diverse. La vittoria del “no” significa bloccare tutto perchè nessuno potrà andare contro la volontà popolare”. Insomma De Luca continua con la sua battaglia, con le sue motivazioni: “La situazione dell’Italia rimarrà così com’è oggi. Ma se c’è un’area del Paese interessata a cambiare tutto quella è rappresentata proprio dal Sud dell’Italia”. Durante l’intervento radiofonico poi De Luca ha continuato: “Qualche amico dice che dobbiamo difendere la Costituzione. Ma questa è fatta di due parti: quella dei diritti inviolabili, come il lavoro, che mi sembra di difendere più io che voglio la sburocratizzazione”. Vincenzo De Luca ha poi ovviamente commentato la vicenda che lo tiene sotto la lente di ingrandimento da giorni e che ha creato non poche polemiche a livello nazionale. Durante l’incontro con i sindaci all’hotel Ramada a Napoli infatti il governatore campano invitavagli amministratori di tutti i territori a “portare voti in qualunque modo, anche offrendo fritture di pesce e giri in barca” come nel caso delle frasi rivolte a Franco Alfieri, primo cittadino di Agropoli. Ma non solo, De Luca ha “spinto” affinchè i sindaci convincessero tutti, a partire dalle imprese, fino ai dipendenti della sanità privata, intimando poi di far pervenire all’interno degli uffici della Regione un “prospetto” con dati e numeri quasi certi di tutti quelli che avrebbero votato a favore della riforma costituzionale. De Luca quindi vuole grandi numeri e soprattutto la “vittoria” per poter accedere a fondi del Governo per la Regione Campania, come ribadito più volte durante l’incontro: “Nella riunione c’erano 300 persone, passavano tutti, anche i guardamacchine, e comunque senza problemi – si difende il governatore – poi quando si è tra amici si fa pure qualche battuta con qualcuno. “Alla fine- aggiunge- ho detto che per convincere chi non vuole votare in maniera favorevole al referendum costituzionale bisogna offrirgli una frittura di pesce nel porto di Agropoli. Questa frase è diventata oggetto per definire il voto di scambio. Dunque, pare sia partita una crociata moralizzatrice che io ho ribattezzato “delle alici fritte”. “Questo e’ il voto di scambio che ci sara’- scherza De Luca- e infatti anche a Pomigliano d’Arco hanno preso alla lettera l’invito: il sindaco pare si sia impegnato a pagare un giro di pizza margherita a chiunque vada a votare per il sì”.