De Luca ministro? «Per ora non voglio far torti» - Le Cronache
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De Luca ministro? «Per ora non voglio far torti»

Sul ruolo di Vincenzo De Luca non si sbilancia. Pierluigi Bersani, ieri a Palazzo di Città, rimanda tutto a dopo l’appuntamento elettorale. Lapidario sul ruolo del sindaco De Luca in un possibile governo Pd dice: «Non facciamo torti ora. Il Governo lo diremo al Presidente della Repubblica». Praticamente il candidato premier del centrosinistra non chiude e non apre le porte. Un nì, o meglio, un sì vedrà. D’altronde, dipende sempre da ciò che accadrà lunedì sera. Senza considerare una lista in tasca di possibili ministri già abbastanza lunga.
Ma il modello Salerno gli piace e con De Luca sono “quasi amici”. «Esempio concreto di come si amministra», dice. «Ed è un dato oggettivo», ci tiene a ribadire: «Non dico ciò sono perché con De Luca siamo amici più o meno».
Asili nido dai “parametri emiliani”, raccolta differenziata dalle buone performance e realizzazione di infrastrutture, per Bersani fanno «questa esperienza amministrativa (riferita a Salerno) illuminante. Punto di riferimento di un Mezzogiorno che sa lavorare bene».
«Da Salerno siamo partiti e da qui concludiamo» afferma Bersani che prosegue spingendosi sul piano nazionale: «Adesso siamo agli sgoccioli. Abbiamo fatto una gran campagna. Noi a differenza degli altri abbiamo un popolo e degli amministratori che si impegnano. Sono soddisfatto di questa campagna elettorale. Abbiamo capito quale è il problema. Noi dobbiamo portare tutto questo ad un governo che cambi le cose».
Poi Grillo. «Capisco la voglia di cambiamento. E’ una specie di stato d’animo. Mi preoccupa, però, dove viene portato tutto questo. Se viene guidato da uno che vuole portarci fuori dall’euro, che non vuole pagare i debiti, che non risponde mai ad una domanda, allora penso che tutto ciò porti solo ulteriori macerie. E solo i milionari possono vivere tra le macerie»
Ancora il lavoro. «Abbiamo un piano di progetti molto concreto. Non favole. Le priorità sono: consentire i pagamenti alle piccole imprese, consentire gli investimenti alle autonomie locali. Un sistema, questo, che possa creare collaborazione tra Governo centrale ed autonomie locali».
Il Sud. «Basta leghismo – sostiene Bersani – l’Italia è una sola. Dal 26 voglio che si parli di un paese solo. Certamente anche Napoli e la Campania devono fare la loro parte. I servizi devono funzionare, i fondi europei vanno spesi. Ma basta con queste distinguo tra Nord e Sud»
Infine l’appello al voto di Bersani: «O vinciamo noi o vince Berlusconi e la Lega. Il resto non conta. A chi è disilluso, a chi ha rabbia, a chi vuole protestare diciamo che anche un governo che non ha coraggio di cambiare non serve a nulla. Noi abbiamo il coraggio di cambiare».

Imprenditori onnipresenti: primato per Gallozzi. Agostino Gallozzi non se n’è persa una. Anzi ha avuto anche l’onore di ricevere nel suo Marina d’Arechi port village direttamente il Presidente del Consiglio Mario Monti. Tra l’altro si parlava di una sua candidatura con Scelta Civica. Ma anche ieri lui c’era. D’altronde è sempre stato un fedelissimo di Vincenzo De Luca. Ma ora più che mai non si sa chi sceglierà nel segreto dell’urna. Ma a prendere la parola prima degli interventi di De Luca e Bersani, sono stati: Guido Arzano, presidente della Camera di Commercio che ha sviscerato la situazione drammatica del commercio anche in provincia di Salerno e Mauro Maccauro, presidente di Confindustria che ha lanciato l’appello affinché giungano aiuti subito alle imprese e citando l’ex Pennitalia, quale ultima fabbrica che ha chiuso i battenti. E tra i relatori, inoltre, anche il rettore dell’Ateneo Salerno che dopo la mancata candidatura al Senato con l’Udc spera in un riposizionamento nel Pd.

 

22 febbraio 2013