di Andrea Pellegrino
Vincenzo De Luca è candidabile ma sarà sospeso se eletto. A sancirlo il Tribunale amministrativo regionale di Napoli che ieri pomeriggio ha respinto il ricorso del Movimento Cinque Stelle sull’incandidabilità dell’ex sindaco di Salerno alla carica di presidente della Regione. Il ricorso è stato sottoscritto dal candidato presidente di M5S Valeria Ciarambino e dai parlamentari pentastellati salernitani che avevano eccepito la candidatura di De Luca alle prossime regionali sulla base della legge Severino in riferimento a una condanna per abuso di ufficio nel processo sul termovalorizzatore. Costituitisi ad opponendum il consigliere comunale di Salerno Angelo Caramanno e Mariarosaria Scalella e Salvatore Consiglio, rispettivamente capolista del Pd in provincia di Napoli e presentatore della lista. «De Luca candidabile perché condannato in primo grado», il giudizio il sintesi del Tribunale amministrativo che evidenzia però «la sospensione della carica, se dovesse essere eletto presidente». Ma per i legali del Movimento 5 Stelle (gli avvocati Oreste Agosto e Stefania Marchese), il Tar ha sancito un dato fondamentale. Tant’è che affermano: «Stiamo valutando di non impugnare questa ordinanza perché già stabilisce la nullità dell’elezione di Vincenzo De Luca. In un passaggio i giudici amministrativi affermano scrivono: “E’ solo per mera completezza che può aggiungersi che, l’ultimo comma dell’articolo 7 del d.lgs. numero 235/2012, riguardando indifferentemente l’elezione o la nomina alle cariche di cui al primo comma soggette alla disciplina delle incandidabilità, tra cui quella di presidente di giunta regionale, dimostra che la conseguenza dell’incandidabilità del presidente eletto non è la caducazione dell’intera competizione elettorale, bensì la nullità della elezione dell’interessato».
Opposto il parere di De Luca che proprio ieri ha compiuto 66 anni: «Ancora una volta – afferma Vincenzo De Luca (difeso dagli avvocati Lorenzo Lentini, Fulvio Bonavitacola ed Antonio Brancaccio) – il Tar Campania mi dà ragione, respingendo il ricorso dei 5 Stelle contro di me. Dunque, sono candidato legittimamente, verrò eletto legittimamente e governerò legittimamente. È ora di concentrarsi sui problemi concreti che interessano i cittadini. È ora di dire, con ancora più forza, che disastro sono stati i cinque anni di questo governo regionale che abbiamo alle spalle; che vergogna sono stati i 400 consulenti nominati direttamente dal presidente della Regione, togliendo 15 milioni di euro l’anno dal bilancio regionale, che noi intendiamo direttamente destinare ai disabili ed alle fasce deboli». Poi l’attacco ai Cinque Stelle: « Mi permetto di rivolgere un appello anche agli elettori 5 Stelle perché non disperdano il loro voto inutilmente. Chiedo loro - conclude De Luca - di esprimere la voglia di rinnovamento, dando sostegno e forza alla mia battaglia contro la politica politicante, clientelare e deludente. Sarà un bene per il futuro della Campania». Per Domenico De Siano, parlamentare di Forza Italia, il provvedimento è chiaro: «De Luca sospeso se eletto». «La sentenza è esplicita – dice il senatore – il Tar conferma che è candidabile ma ineleggibile. Se dovesse essere eletto sarebbe subito sospeso Una sentenza durissima che mi auguro non venga strumentalizzata dal candidato Vincenzo De Luca». Intanto è stata esclusa dalla coalizione di Vincenzo De Luca nella provincia di Salerno, la lista “Il Sud” ispirata dal leghista salernitano Luigi Pergamo che ha annunciato ricorso al Tar.
«Abbiamo le carte in regola – dice Pergamo – sicuramente vinceremo in udienza. Per ora la lista c’è nelle altre realtà della regione Campania».
Si preoccupano, invece, i candidati della lista “De Luca presidente” indeboliti dall’esclusione della civica in provincia di Caserta. Ciò, secondo alcuni candidati in corsa nella formazione deluchiana, potrebbe far abbassare le possibilità di raggiungere il quorum previsto per la conquista di seggi in aula consiliare regionale. «De Luca candidabile
Ma se eletto sospeso»