Scafati. Pizzo, droga e detenzione di armi. Sgominato con 36 arresti (di cui 25 in carcere, 6 ai domiciliari e 5 irreperibili,) nuovo cartello malavitoso autodefinito famiglia per via dei vincoli di parentela che legano alcuni degli indagati al cui vertice spicca il nome di Dario Federico di Boscoreale già condannato nel 2007 per associazione camorristica. Il blitz è stato eseguito all’alba di ieri in un’attività congiunta tra i carabinieri (Salerno Torre Annunziata e Potenza) e Guardia di Finanza su disposizione del gip del Tribunale di Salerno che ha accolto le richieste del sostituto procuratore della Dda Rocco Alfano e dell’aggiunto Alberto Cannavale. Altri 7 sono indagati a piede libero. Sono tutti residenti tra Scafati, Pompei, Salerno, Castellammare e Boscoreale. Le fiamme gialle hanno provveduto a sequestrare 3 milioni di euro frutto secondo gli inquirenti di proventi da estorsioni e spaccio di droga. Il 49enne di Boscoreale Dario Federico sarebbe stato il capo e promotore dell’associazione per delinquere di stampo mafioso che avrebbe spostato i suoi interessi criminali dalla storica allocazione in Pompei e Boscoreale, assumendo il controllo criminale del territorio di Scafati approfittando del vuoto criminale lasciato dai Loreto/Ridosso e Matrone/Buonocore. Federico si sarebbe servito della fattiva collaborazione del 47enne scafatese Salvatore Di Paolo anche lui noto alle aule di Tribunali e alle forze dell’ordine. Secondo la procura Antimafia di Salerno il gruppo poteva disporre della forza intimidatrice fornita anche dalla disponibilità delle armi da fuoco principalmente approvvigionate da Domenico Tamarisco del clan “Nardiello” di Torre Annunziata e gestiva le piazze di spaccio di Scafati e zone limitrofe, controllando quelle di larga zona del comune dell’Agro nocerino fino ad arrivare a Boscoreale e Pompei, dedicandosi anche ad attività estorsive sullo stesso territorio e nelle zone confinanti. Secondo la ricostruzione accusatoria della Dda salernitana il gruppo, già oggetto di precedenti indagini da parte dell’Antimafia di Napolii e segnatamente nelle zone di Pompei e di Castellammare di Stabia, si era trasferito nel contiguo territorio di Scafati, a seguito del vuoto di potere correlato all’arresto eseguito nel dicembre del 2021 di presunti esponenti di un gruppo mafioso collegato a Franchino Matrone ‘a belva (deceduto in carcere qualche mese fa), acquisendo una supremazia sugli altri gruppi criminali operanti sullo stesso territorio, tanto da essere chiamato ad intervenire per regolare le competenze territoriali camorristiche e dirimere gli “sgarri” attuati da altri cartelli malavitosi che avessero sconfinato dai territori di insediamento. Sono stati ritenuti provati dieci episodi estorsivi a danno di attività commerciali effettuati dagli affiliati al clan. Tra le azioni criminose spicca una estorsione all’interno del porto turistico di Marina di Stabia attuata con modalità eclatanti, ovvero con una “stesa” effettuata da soggetti recatisi sul posto a bordo di motociclette di grossa cilindrata con spari a colpi di mitraglietta. Contestualmente agli arresti, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito, un’ordinanza di sequestro di beni immobili e mobili registrati, attività economiche e rapporti finanziari, per un valore complessivo al momento stimato in circa 3milioni di euro.
In carcere Michelangelo Aquino di Scafati, Marius Adrian Ciortanu residente a Scafati, Giovanni De Angelis residente a Santa Maria la Carità , Giuseppe Di Dato di Scafati, Francesco D’Antuono di Scafati, Michele D’Ortano di Scafati, Salvatore Di Paolo di Scafati, Alfredo Faiella di Scafati, Eduardo Faiella di Scafati, Raffaele Forte di Scafati, Daniel Grimaudo di Pompei, Yves Improta di Scafati, Gerardo Iossa di Scafati, Alex Marigliano di Salerno, Matteo Marigliano di Salerno, Mimmo Pirulli Avigliano (Potenza), Francesco Rosa di Scafati, Michela Sicignano di Scafati, Gianluca Tortora di Scafati, Guglielmo Vaccaro di Scafati, Antonio Forte di Scafati, Immacolata Orlando di Angri, Michele Ruggiero di Scafati, Renato Sicignano di Scafati, Domenico Tamarisco di Torre Annunzuata.Ai domiciliari Pasquale De Iulio di Scafati, Gaetano Esposito di Scafati, Sabato Esposito di Angri, Salvatore Generali di Scafati, Giuseppe Paduano di Torre Annunziata, Marco Schettino di Castellammare di Stabia.
Altri indagati Francesco Aquino di Torre Annunziata, Domenico Cavallaro di Scafati, Raffaele Curcio di Scafati, Michele D’Oriano di Scafati, Antonio Forte e Domenico Forte di Scafati, Giuseppina Langella, Raffaele Nappo di Boscoreale, Vincenzo Orlando di Scafati, Carmine Pirulli di Avigliano (Potenza) Michela Sicignano di Scafati