“I grandi saggi”. È questo il titolo dell’inchiesta di Giulia Presutti di Report incentrata sulla commissione interministeriale per la riforma del Codice dell’ambiente. Si tratta di cinquanta esperti che si occuperanno di modificare e aggiornare il decreto legislativo che contiene tutta la normativa in materia di tutela dell’ambiente. Tra essi c’è un nome che ai lettori di “Le Cronache” risulta molto familiare dato che questo giornale, come riportato anche dalla stessa e storica trasmissione di Rai 3, ha portato avanti un’inchiesta sul personaggio.
A firmarla, il redattore Arturo Calabrese che è stato intervistato dalla giornalista di Report e che ha anche fornito molto materiale su Pepe. «Insieme ai giuristi – dicono – in commissione c’è poi Vincenzo Pepe, fondatore dell’associazione Fare Ambiente e presidente, oggi onorario, della Fondazione Giambattista Vico. Nel 2020 la Guardia di Finanza di Salerno ha sottoposto la Fondazione e i suoi rappresentanti a un sequestro preventivo di un milione e ottocentomila euro. Pepe è a processo davanti al Tribunale di Vallo Della Lucania per evasione fiscale e truffa aggravata ai danni dello stato». Secondo l’accusa, la Fondazione Vico avrebbe evaso oltre due milioni di euro. Lo stesso Pepe è stato intervistato ad Agropoli nei pressi della Fornace, dove era in corso un evento, la struttura che la Fondazione aveva in gestione, ma qualche mese fa il comune di Agropoli ha chiesto la restituzione delle chiavi per delle problematiche di cui questo quotidiano si è già occupato e di cui si occuperà nuovamente in futuro. Incalzato dalle domande, Pepe si è detto sereno rispetto alle accuse di truffa aggravata allo stato e evasione fiscale per le quali sta affrontando un processo al tribunale vallese.
«Gli avvocati mi hanno detto che è tutto a posto – asserisce – sono tranquillo e sereno». Pepe, poi, inciampa: gli viene chiesto del sequestro di un milione e ottocentomila euro ma dichiara, con tranquillità e serenità, che tali soldi sono stati sbloccati, accusando la giornalista e dunque la redazione di Report di sbagliarsi. «Invece non ci sbagliamo – dice la voce fuori campo – il sequestro c’è ed è stato anche confermato dalla Cassazione». Altro importante tema riguarda il figlio di Vincenzo Pepe, Alfonso Maria, «che con la sua società, Ala Italia Srl, avrebbe emesso nei confronti della Fondazione una fattura da 20mila euro per operazioni inesistenti».
In chiusura di intervista, Pepe chiosa con un “teniamoci aggiornati”. Ranucci, a sua volta, chiude con un “e certo che ci terremmo aggiornati”, facendo capire che l’argomento sarà trattato ancora in futuro. Cosa che farà anche “Le Cronache”.