
di Erika Noscfhese
Il consigliere comunale di Salerno, Corrado Naddeo sarà il nuovo coordinatore cittadino di Azione Salerno che, questa mattina, terrà alle ore 10:30 presso la Sala Moka, in Corso Vittorio Emanuele 108, il congresso cittadino. Sarà un’importante occasione per costruire insieme una politica basata su proposte solide e una partecipazione reale. Un momento di confronto aperto e inclusivo sul presente e sul futuro della città, insieme a tanti amici che condividono la voglia di lavorare per il bene di tutti, come ha voluto sottolineare il deputato salernitano e segretario d’Aula, Antonio D’Alessio. Il partito, guidato a livello nazionale da Carlo Calenda, si prepara intanto alle prossime elezioni regionali in programma in autunno.
Onorevole D’Alessio, Azione Salerno si appresta a celebrare il primo congresso cittadino.
«È già la seconda volta che celebriamo un congresso cittadino e farlo rappresenta sempre un momento fondamentale nella vita democratica di un partito. Ci presenteremo alla città con la nostra visione e le proposte per contribuire al dibattito pubblico».
Qual è oggi lo stato di salute del partito in provincia di Salerno?
«In ottima salute! Con la guida del nostro segretario provinciale Rosario Pacifico, del nuovo segretario cittadino Corrado Naddeo e di un gruppo dirigente eterogeneo per anagrafe e competenze stiamo procedendo ad una crescita costante e diffusa e ci faremo trovare pronti per le prossime tornate elettorali che ci attenderanno».
Regionali, terzo mandato, qual è la posizione del partito?
«Mi sembra evidente che è un discorso ormai archiviato. Tuttavia la mia posizione è sempre stata quella del preservare il limite dei due mandati sia per i Presidenti delle giunte regionali che per i Sindaci dei comuni di medie e grandi dimensioni al fine di evitare accentramenti di potere e per garantire alternanza, partecipazione, rinnovamento».
Come si posizionerà Azione rispetto alle prossime elezioni regionali?
«A livello nazionale siamo impegnati nella costruzione di un cantiere riformista e liberaldemocratico alternativo ai due poli a trazione sovranista e populista; Su quello regionale, il sistema elettorale non consente di considerare una candidatura autonoma e dunque valuteremo le alternative in campo sulla base della condivisione dei temi non indietreggiando dall’esigenza di includere un’agenda riformista».
Da FI un invito al dialogo. Crede possa essere un nuovo inizio per il vostro partito?
«In questo scenario geopolitico delicatissimo, siamo convinti che necessiti la presenza in Italia di una forza che abbia una politica estera chiara, di difesa ed industriale ben definita.
Come già ribadito, siamo quindi aperti al confronto con altri partiti della nostra area e con pezzi di forze che condividono il nostro pragmatismo e l’urgenza di fortificare una visione europeista che vada verso una maggior integrazione».