di Erika Noschese
E’ sempre più acceso lo scontro tutto interno ai partiti in vista delle prossime elezioni Europee. A sferrare un duro attacco ai socialisti è il leader di Azione Carlo Calenda che si è detto disponibile ad avviare un confronto con +Eu ma senza la lista che fa riferimento al partito socialista europeo. «Siamo sempre disponibili a discutere con Più Europa. I punti fondamentali per noi rimangono gli stessi: coerenza, qualità della lista», ha fatto sapere Calenda in una nota. Primo «non possiamo accettare di allearci con chi si porta dietro Cuffaro, Cesaro e Mastella o candidare chi viene pagato da dittature straniere in spregio al codice di condotta del Parlamento europeo». Secondo «non ha senso – prosegue la nota di Azione – includere nella lista di chi poi andrà in gruppi diversi da Renew (Psi e Nuova Ds)». E, aggiunge ancora il fondatore di Azione, «no alla candidatura di chi sostiene le tesi di Putin ed è contrario all’invio di armi in Ucraina (Librandi-Italia C’è)». Sotto accusa finisce anche Cottarelli, candidato «insieme a Bonino come frontrunner della lista»; «inclusione nella lista dei due candidati del Pde attualmente in parlamento europeo (Danti e Gozi) – ha fatto sapere Azione – Questi erano i contenuti originari del lodo Verhofstadt. Lì siamo rimasti». Non si è fatta attendere la replica del segretario nazionale del Psi Enzo Maraio, ieri a Salerno pere un evento contro l’autonomia differenziata: «Il veto posto da Calenda non è tema politico, è richiesta irricevibile che +Europa ha già respinto al mittente. L’Assemblea di +Europa ha approvato compatta la proposta di dare vita con i socialisti, Italia Viva e altre formazioni politiche ad una lista di stampo europeista. Siamo coerenti rispetto ad un percorso avviato. Chi ha visione, chi immagina un progetto è in tempo per esserci». Per il numero uno socialista, infatti, «Calenda invece di cercare strade condivise mette paletti assurdi e dimentica i suoi maldestri tentativi di annessione e pseudo alleanze. Il progetto della lista Stati Uniti d’Europa va avanti con lo scopo di arginare la destra, con lo spirito del federalismo europeista. Il nostro progetto è la vera novità riformista di queste elezioni europee». E poi l’attacco del segretario a Calenda e Azione che «continuano a fondare la loro politica su veti e condizioni. Ogni giorno un nuovo nemico. Oggi siamo noi. Non è politica, è isterismo – ha aggiunto Maraio – Chiedono di entrare nella lista “Stati Uniti d’Europa” escludendo il Psi: è la dimostrazione che per i socialisti che hanno creduto in lui non c’è spazio. Vengano a dare una mano a noi». Intanto, anche Più Europa scende in campo a difesa dei socialisti ricordando che «l’Assemblea di +Europa ha approvato, a larghissima maggioranza e senza voti contrari, una mozione a prime firme Magi e Della Vedova in cui, tra le altre cose, si reitera l’invito ad Azione a partecipare al tavolo promosso da +Europa che da settimane lavora in modo positivo per la Lista Stati Uniti d’Europa. Alla nostra disponibilità politica piena e sincera, Azione risponde arrivando financo a porre tra le condizioni l’esclusione di uno dei soggetti, il Psi, che dopo aver partecipato alla Convention Stati Uniti d’Europa con Emma Bonino, ha partecipato fin da subito conconvinzione al tavolo per la Lista, al pari di +Europa, ItaliaViva, LDE, Radicali Italiani. Ci pare evidente che Calenda, conquesta linea dei veti variabili di giorno in giorno, scelgapretestuosamente di non sedersi al tavolo – si legge nella nota di +Europa – Il solo effetto sarà quello di dividere i voti di tuttiquegli elettori che invece ci chiedono una risposta unitaria nelnome del federalismo europeo capace di impedire l’arrivo inmaggioranza in Europa delle forze populiste e di estrema destra.La partita è solo questa, il tempo stringe e dobbiamo andareavanti. Azione deciderà se partecipare senza veti oppure no».