di Andrea Pellegrino
Sono sbarcati di notte per non «incrociarsi» con i crocieristi dell’indomani. Stesso molo, cause diverse. Tutto tra le 24,00 e l’alba di ieri mattina. La nave “Siem Pilot” con 810 migranti sbarcati al Molo Manfredi va via e la Celebrity Constellation attracca. Il tempo di smontare gazebo, tende e di tirare a lucido il Molo impegnato dai migranti le ore precedenti. Uno scenario surreale nei modi e nei tempi. Per la prima volta uno sbarco di migranti avviene di notte, con il solo (unico) vantaggio di risparmiarsi il sole cocente di agosto. Per il resto la faticaccia è pesante, soprattutto per una organizzazione che si è dovuta muovere in fretta e furia per «conciliare le esigenze della città turistica», così come affermato dal primo cittadino Enzo Napoli presente ieri alle operazioni di sbarco. La Prefettura era stata allertata sabato quando c’è stato in giornata un primo vertice che per la prima volta ha visto l’assenza dell’Humanitas di Roberto Schiavone, travolto da una maxi multa di Equitalia che pende sull’associazione. Ma la notizia dello sbarco notturno è arrivata solo dodici ore prima, con la macchina organizzativa che questa volta ha visto in primo piano la Croce Rossa Italia già al Molo Manfredi dalle 19,00. Con loro anche i volontari della Protezione Civile di Salerno, rimasti orfani di Augusto De Pascale, loro delegato comunale fino allo scorso giugno, seppur presente fisicamente durante le operazioni di sbarco. Ora la delega comunale è ambita da Donato Pessolano, neo eletto tra le fila di “Salerno per i giovani”. Arriva poco prima della mezzanotte il Prefetto Salvatore Malfi che in manica di camicia segue tutte le operazioni pre-sbarco fino ad effettuare un sopralluogo sulla nave prima della discesa dei migranti. La storia simbolo è quella di una bimba nata da appena due giorni, quelle tragiche raccontano di una donna che ha abortito e di un’altra che ha perso il suo bambino dopo il parto. Sulla nave ci sono anche tre feriti, con uno che ha ancora una pallottola in corpo ma fortunatamente non in pericolo di vita. Il resto è, come sempre, storia della disperazione camuffata questa volta dal buio della notte.