Brigida Vicinanza
Donato Lambiasi adesso sorride. O almeno ci sta provando in quel luogo che è diventato oramai la sua casa e che sta provando a dargli nuovamente la speranza di una vita normale. Una vita cambiata completamente dall’incidente stradale che lo ha visto coinvolto nel gennaio 2016 e che non gli permette di vivere una vita normale, come tutti i ragazzi di 20 anni e più. L’Austria e una clinica, il calore della famiglia e degli amici e tante richieste di aiuto. Questa è diventata la nuova vita del ragazzo di Baronissi che nelle foto alza il pollice per dire “è tutto ok, ce la sto mettendo tutta” e sorride alla vita. Adesso ha ripreso a mangiare e bere da solo, ha ripreso le funzionalità della parte sinistra del suo corpo e tutto questo grazie ai medici austriaci che gli hanno riacceso la speranza con le cure specifiche di cui ha bisogno. Quelle stesse cure che però in Italia e maggiormente a Salerno o in Campania non esistono. Per due anni ha viaggiato da un ospedale all’altro, da Salerno e Imola a Sant’Angelo dei Lombardi. Ad Imola lo avevano dato per “spacciato”, a Sant’Angelo dei Lombardi gli hanno restituito la funzionalità della mano e del braccio sinistro, ma è in Austria che Donato potrà riprendere a camminare. Se non fosse che la clinica in cui è ricoverato costa 1000euro al giorno, una somma esorbitante per la famiglia Lambiasi che adesso sta facendo i conti con le poche risorse a disposizione. «L’Asl regionale ha potuto coprire soltanto i primi 3 mesi di cure adottando un modello S2, dopo il medico di Napoli che ha seguito la pratica ha deciso di non rinnovare più il contratto e di non voler prolungare più i tempi per la cura – ha sottolineato la sorella di Donato, Annapia Lambiasi – le cure purtroppo non vengono effettuate in Italia dove per Donato ci è stato detto che non c’era nulla da fare. In Austria Donato adesso dovrà effettuare due interventi di allungamento ai tendini per poter poi di seguito essere messo su alcuni macchinari che lo aiutino a camminare nuovamente. La clinica in Austria costa mille euro al giorno – ha continuato Annapia – ma stanno ridando la speranza a Donato che poi dovrà fare una lunga riabilitazione anche per riprendere il 30% delle funzionalità per gli arti del lato destro». Ma non solo, Donato ha bisogno anche di un lungo percorso di logopedia per riprendere l’uso del linguaggio e della parola, in quanto adesso si esprime e comunica ancora attraverso i gesti. «Fortunatamente adesso mangia e beve da solo ma dovrà rimanere all’interno della clinica in Austria per altri 7 mesi e dato il costo elevato la mia famiglia ha bisogno di una mano – ha continuato Annapia – a Baronissi si stanno attivando tutti, dalle associazioni a quegli amici che hanno anche creato una pagina facebook per aiutare mio fratello anche con le iniziative che stanno mettendo in campo per raccogliere fondi». Anche il primo cittadino Valiante infatti aveva provveduto a “chiedere una mano” per Donato e anche attraverso le iniziative proprio a Baronissi ci saranno più raccolte fondi, ma non ultimo il falò di beneficenza il 14 luglio sulla spiaggia della Baia, dove all’insegna del divertimento così come era solito fare Donato, gli amici potranno raccogliere un gruzzoletto utile alle cure. «A nome di mia mamma Raffaella Patente e a nome di tutta la nostra famiglia ringrazio quanti ci stanno aiutando affinché Donato torni a casa nel migliore dei modi».
Aiutiamo Donato/ Mamma Lella racconta i progressi attraverso Facebook
Quando il potere dei social, fa eco e diventa collante anche per la solidarietà. La storia di Donato Lambiasi arriva infatti direttamente su facebook, dove la mamma Raffaella Patente, aggiorna tutti gli amici del ragazzo passo dopo passo di come sta andando la raccolta fondi per le cure mediche del figlio che adesso è in Austria, in attesa dell’intervento. E proprio su facebook che mamma Lella, tramite gli occhi di Donato, lancia l’appello a quanti vogliano aiutare il giovane a riprendere con forza quella che era la sua vita prima del 30 gennaio. E con la potenza di “un leone” come amano definirlo tutti, Donato tornerà in quella Curva Sud Siberiano a battere le mani per la sua Salernitana, la sua più grande passione. Passo dopo passo e mani che stringono mani, mamma Lella è riuscita a ricevere dalla generosità di tutti già 17mila euro che serviranno per pagare il ricovero e le cure di Donato. “È dal 30 gennaio 2016 che vivo in un ospedale. Da quel giorno ho dovuto rinunciare ai miei amici, ai miei affetti, alla mia famiglia, alla mia vita. Mi sono sentito solo e disperato, senza possibilità di scelta, catapultato in un incubo senza fine. Oggi, nonostante tutta la sofferenza e la lontananza dal mondo che mi appartiene, grazie ai social, ho modo di constatare che solo non sono ma ci sono migliaia di persone che stanno lottando con me”. Questo è quello che gli occhi di mio figlio mi urlano continuamente quando gli leggo la sua pagina e gli racconto di quanti si stiano prodigando per lui – sulla pagina facebook “Aiutiamo Donato” è mamma Lella che parla a tutti e conclude – il vostro affetto e il vostro impegno ci danno una grande carica per affrontare questo faticoso percorso”.