CYTOTRON CANCRO E ARTROSI - Le Cronache Attualità
Attualità

CYTOTRON CANCRO E ARTROSI

CYTOTRON CANCRO E ARTROSI

Alberto Cuomo

Sulla piattaforma Netflix c’è un film, “Due emisferi”, girato in Messico nel 2024 e uscito nelle sale, ovvero in televisione, nell’anno appena iniziato. Il film è tratto da un libro della giornalista Barbara Anderson e narra una sua drammatica vicenda personale. Incinta del primo figlio, Lucca, e svenuta all’atto del parto, non espellendo del tutto il feto, il bimbo, privo di ossigeno, è nato con una paralisi cerebrale che lo ha ridotto ad essere un vegetale. Recatasi per lavoro ad intervistare un ricco industriale messicano, questi, saputa la sua storia, le dice di rivolgersi ad uno specialista, suo amico, il dott. Jaramillo, in contatto con una clinica indiana dove, con una macchina, il Citotrone, il dottore Rajah Kumar, bioingegnere e medico, tratta con successo danni cerebrali. Contattato il presidio sanitario indiano, pur nelle resistenze di Jaramillo, che avrebbe voluto avere il monopolio della cura, la famiglia della Anderson si reca con Lucca in India e, con solo 28 giorni di terapia il bimbo ritrova la parola, smette di avere crisi epilettiche, e inizia a stare in piedi da solo. Tornata in Messico la giornalista fa pressioni affinchè la macchina sia adottata negli ospedali del paese, ma trova resistenze sia da parte di Jaramillo che dei politici condizionati dalle case farmaceutiche e dagli ospedali che utilizzano altre pratiche. Il film si conclude con l’accettazione della macchina in un ospedale di Città del Messico, da utilizzare solo per la cura del cancro nei bambini. Nella realtà il dottor Kumar, colpito dall’abnegazione della giornalista a difendere le sue scoperte, invita Lucca e la sua famiglia a tornare in India per eseguire gratuitamente le cure. Dopo altri due trattamenti oggi Lucca va a scuola alle elementari con il suo fratello più piccolo ed è quasi un bambino normale. Ma, viene da chiedere, come mai una tale macchina trova applicazioni sia nel cancro che in neurologia o nelle malattie muscolo-scheletriche come l’artrosi? Il Cytotron può avere tali applicazioni perché sollecita le cellule staminali intrinseche, senza ricorso a staminali esterne, sì che può rigenerare i tessuti, anche quelli distrutti dalle ustioni o le cellule cerebrali e, naturalmente, quelle delle cartilagini che non favoriscono più i movimenti negli arti colpiti da artrosi. E infatti, a proposito del cancro, il dottor Kumar, presidente e direttore scientifico del Centre for Advanced Research and Development (CARD), un’ala di ricerca della Organization de Scalene Foundation di Bangalore, intervistato dal giornale “The better India” ha messo in luce il carattere rigenerativo della macchina che ha inventato: “Ci siamo allontanati dal distruggere, uccidere o cancellare i tessuti cancerosi, per passare a un metodo di comunicazione con il comando e il controllo cellulare, e impedire che cresca e si diffonda in altre parti del corpo. Le cellule cancerose sono cellule che sono appena andate fuori controllo. Affrontando in modo appropriato la giusta metodologia e specifici percorsi proteici, puoi guidare le cellule cancerose verso la vecchiaia, spingerle verso un invecchiamento accelerato e, infine, verso l’apoptosi (morte cellulare programmata). Una volta raggiunta questa fase, il sistema immunitario del tuo corpo prende il sopravvento e le cellule cancerose vengono riciclate. Questa è la filosofia di Cytotron”. I malati di cancro che hanno fruito della macchina, anche allo stadio finale della loro malattia, hanno tratto giovamento e continuano a vivere una vita accettabile. Inoltre la cura è poco costosa e non provoca gli effetti collaterali della chemio. Tali notizie sono tratte dal web, ovvero da comunicati di organizzazioni sanitarie indiane. È strano comunque che, mentre nel Messico il Cytotron, un apparecchio analogo a quello della risonanza magnetica potenziato, è presente solo in una struttura, mentre negli Usa, malgrado l’approvazione del ministero della Sanità, è presente solo ad Harward, in Europa, pur avendo ottenuto la certificazione voluta dall’Unione Europea da parte degli Underwriters Laboratories di Boston quale uno dei migliori dispositivi medici di Classe IIa, di medicina cioè non invasiva, è quasi sconosciuto. Nel nostro continente è in uso in un solo ospedale olandese ed in un nosocomio in Germania mentre nessun ospedale italiano lo utilizza, neppure il Pascale che è l’istituto Tumori forse più prestigioso nel nostro paese, noto per le cure di avanguardia del cancro. Anche per i bassi costi delle cure che compie il Cytotron ha trovato diffusione nei paesi emergenti, e particolarmente in Turchia dove è presente nelle cliniche dei maggiori ospedali, ad Ankaea, Istanbul, Smirne. Vale a dire che la complessa esperienza messicana si è riproposta nei paesi occidentali e in Italia dove la macchina è del tutto sconosciuta. E ciò è indice del fatto che l’organizzazione sanitaria italiana, nel suo complesso pubblico e privato, aziende sanitarie, ospedali, case farmaceutiche, medici etc. più che avere a cuore la salute dei cittadini ha interesse all’economia che ruota intorno alle malattie, tanto più se le cure sono costose. Altro che miracoli, i nostri politici pure devono essere solo interessati al denaro che circola intorno alla nostra salute.

5 Comments

    Che vergogna!

    Salve ho letto il vostro articolo in italia pensano solo ai loro interessi,ho visto il film ed era come rivivere la mia vita ho un ragazzo con paralisi celebrale di 23 anni,vorre sapere se in Europa o il nome dell’ospedale a cui chiedere informazioni sul cytotron.Grazie

    Salve ho un bambino di 3 anni con una malattia genetica rara che ha causato lesioni e soffre di crisi epilettiche,vorrei avere delle informazioni sono in Italia,potrei essere ricontattata o sapere dove rivolgermi in un ospedale in Europa grazie

    Salve ho un bimbo di sei
    Anni con una malattia rara grave vorrei mettermi in contatto con dei dottori grazie

    Buongiorno noi siamo in Italia ma dove possiamo provare questo trattamento medico? Mio marito ha un cancro prostatico metastizzato e abbiamo
    un ragazzo disabile con un malattia neurologica. .
    C’è un contatto ?
    Grazie Laura

Comments are closed.