Il piano di continuità aziendale del Cstp dovrà essere presentato al Tribunale fallimentare entro il 23 dicembre. Il tempo stringe e il rischio è che il giudice delegato di via Papio metta in discussione l’esistenza stessa dell’azienda salernitana del trasporti salernitana. Dunque, non c’è più spazio per le parole, bisogna passare ai fatti concreti e trovare una intesa su tutti i punti al momento critici per il Cstp: esuberi in primis e questione della disdetta della contrattazione integrativa ai dipendenti in seconda battuta. C’è poco da fare: se a Napoli, tra due giorni, non dovesse aprirsi nessuno spiraglio che consenta l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per la gestione degli ottantotto dipendenti in “sovrannumero”, i licenziamenti saranno praticamente cosa certa. Anche perché incombe il Tribunale fallimentare che chiede garanzie di continuità aziendale al Cstp e che dovranno pervenire, sotto forma di piano, sulla scrivania della dottoressa Maria Elena Del Forno prima delle festività natalizie.
Per quanto concerne la questione delle contrattazioni di secondo livello è stato fatto un piccolo passo avanti che comunque non soddisfa le organizzazioni sindacali. In pratica, l’azienda, nel corso di una riunione tenutasi ieri presso la sede sociale, ha concordato con le organizzazioni sindacali sul fatto che parte delle Cau e dei trattamenti sostitutivi disdettati debbano essere considerati retribuzione convenzionale e, di conseguenza, non devono essere toccate. Ma è, praticamente, una goccia nel mare dal momento che l’impatto sulle buste paga dei dipendenti verrebbe sì ridotto, ma di poco e non certamente azzerato. Ma la data cruciale resta quella di giovedì quando Severino Nappi parlerà con le parti sociali della questione Cstp.
Intanto, per la giornata di oggi è previsto uno sciopero di 24 ore, con sola garanzia delle fasce protette.
Ieri, però, sarebbe dovuto essere il giorno della discussione della proposta di legge Salva Cstp in Consiglio regionale. Discussione anch’essa rinviata a giovedì per consentire alcuni assestamenti tecnici. Nella seduta di ieri, però, l’assise ha comunque avuto modo di deliberare 10 milioni di euro in favore dell’Eavbus che saranno recuperati dal capitolo di bilancio 2013 dedicato ai trasporti: tradotto, il taglio al tpl per l’anno prossimo sarà superiore al 4,5%. Le prospettive, dunque, per l’anno nuovo non sono per nulla confortanti, anzi, somigliano molto alla realtà di questo 2012, ovvero disastrosa.