Ha confermato di avere subito abusi all’interno dei giardini di Villa Carrara a Pastena affermando che, con gli altri ragazzini, presunte vittime di pedofilia, aveva deciso di ricattare l’uomo che li molestava a fine di ottenere dallo stesso, somme di danaro in cambio del loro silenzio. Si è aperto con la deposizione di uno dei minori il processo davanti a giudici della prima sezione penale del tribunale di Salerno, a carico di Carmelo De Simone, il 45enne centralinista della Provincia di Salerno accusato di aver abusato di ben cinque ragazzini. La presunta vittima ha confermato di aver subito atti di natura sessuale da parte dell’imputato ma ha poi portato a galla una realtà altrettanto squallida: l‘imputato sarebbe cioè stato ricattato dai minori pronti a denunciarlo se non avessero ottenuto i soldi richiesti in cambio delle prestazioni sessuali. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo gennaio quando proseguirà l’istruttoria dibattimentale.
Violenza sessuale nei confronti di minorenni, atti sessuali con minorenni e atti osceni in luogo pubblico sono le accuse che pendono sul capo dell’imputato, assistito dall’avvocato Michele Sarno, raggiunto, lo scorso anno, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del tribunale di Salerno Bruno De Filippis. Le indagini, coordinate dal sostituto Procuratore Giovanni Paternoster, titolare del fascicolo, sono scaturite in seguito ai servizi di controllo del territorio svolti quotidianamente dai carabinieri. E, proprio nell’ambito di questi controlli di routine, i militari avevano notato la presenza sospetta a “Villa Carrara” di un uomo costantemente attorniato da diversi bambini. Inizialmente i militari pensavano che il 45enne fosse il padre di qualcuno dei ragazzini ma, pian piano, hanno cominciato ad intuire che dietro quelle “attenzioni” nei riguardi dei minorenni, si nascondesse qualcosa di più. Sono così scattati accertamenti più accurati con appostamenti e pedinamenti: una serrata attività investigativa che ha consentito ai militari di rilevare almeno cinque episodi di pedofilia. Nel fascicolo finito sul tavolo del Gip De Filippis, sono confluite anche alcune immagini scattate dai militari nell’ambito delle indagini. L’attività investigativa ha così appurato che il 45enne, insospettabile incensurato, sotto la minaccia di percosse o ripercussioni di altro genere costringeva i bambini a compiere e subire atti sessuali, che avvenivano soprattutto a “Villa Carrara” ma anche in alcuni casi sul lungomare. Gli abusi sono stati tutti fotografati dagli inquirenti e le immagini sono confluite nel fascicolo processuale. Le vittime sono cinque bambini salernitani tra i dodici e i quindici anni, che nel corso delle indagini sono stati “avvicinati” dai Carabinieri e, con l’ausilio di psicologi e assistenti sociali, hanno contribuito a fare luce sugli episodi in questione.