Croce di San Liberatore: il sindaco di Vietri: Faremo la nostra parte - Le Cronache
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Croce di San Liberatore: il sindaco di Vietri: Faremo la nostra parte

Croce di San Liberatore: il sindaco di Vietri: Faremo la nostra parte

di Erika Noschese

C’è, da sempre, un forte impegno da parte dell’amministrazione comunale di Vietri sul Mare, guidata dal sindaco Giovanni De Simone, per la riaccensione della Croce di San Liberatore, ormai spenta da diversi anni, nonostante i vari tentativi e le conseguenti difficoltà. Una battaglia che porta avanti l’architetto Vincenzo Adinolfi, nipote dell’omonimo imprenditore del cinema che ha realizzato la nota installazione luminosa, divenuta – con il tempo – punto di ritrovo per tanti fedeli, soprattutto nel periodo di Pasqua quando molti si ritrovavano sul monte San Liberatore. Una tradizione che va avanti ma manca quel simbolo, la Croce per l’appunto, per riportare agli antichi splendori l’intera area. “C’è stato un momento in cui era stata riaccesa ma ci sono state poi delle difficoltà tra i vari enti comunali, Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare e Salerno”, ha ricordato il sindaco di Vietri sul Mare, ricordando che i tre Comuni sono tutti coinvolti ma che questa parte di montagna di San Liberatore è di proprietà di Ferrovie dello Stato. “Ci siamo interfacciati grazie all’impegno dell’onorevole Luca Cascone: Ferrovie dello Stato, all’epoca, aveva dato in comodato d’uso un pezzo di quest’area all’associazione San Liberatore per la riaccensione della Croce ma l’associazione, non riuscendo a recuperare fondi e avendo problematiche all’interno sono arrivati ad un punto di stallo”, ha poi aggiunto De Simone. Il Comune ha già fatto fare un preventivo da chi cura la parte elettrica per l’ente: il costo si aggira attorno ai 13mila euro. “Eravamo pronti ad intervenire sul sistema elettrico ma il problema è che l’associazione ha il diritto del comodato, Ferrovie dello Stato ha una problematica sulla montagna non siamo riusciti a portare ed installare un contatore elettrico nei pressi della Croce; abbiamo difficoltà, non sappiamo con chi interfacciarci perché sembra una gara a voler essere i primi a mettere queste luci – ha detto ancora De Simone – Noi come ente, non abbiamo alcun interesse se non per una questione di simbologia e storia del territorio. Cercherò di coinvolgere sia il sindaco di Salerno Napoli sia quello di Cava de’ Tirreni Servalli, sperando di riuscire ad arrivare ad una soluzione, interfacciarci con Ferrovie dello Stato e siamo disponibili a pagare gli oneri”. I vietresi hanno una loro tradizione: nel periodo pasquale vanno in quell’area, certamente avere questa croce spenta allontana soprattutto i giovani; il monastero che sta ai piedi della Croce è territorio vietrese, bene annoverato nell’Unesco, registrato alla Regione Campania come luogo importante di ritrovo del territorio. “Bisognerebbe rivalutare quell’area, è un bene comune che fa parte dei nostri territori”,ha detto poi il sindaco che punta anche ad incrementare il turismo religioso, attraverso un progetto fatto dalla Scabec per quanto riguarda il monastero e la Croce: “questo potrebbe essere un ulteriore impegno da parte dell’amministrazione per portare un’economia diversa sul territorio, abbiamo il monastero di San Vincenzo che è stato restaurato, con un progetto in itinere che riguardava anche l’Abbadia di Cava per rifare anche i sentieri. I monaci avevano un’importanza storica nel medioevo, oltre alla gestione del porto di Fuenti, attraverso un passaggio che arrivava fino a Cava de’ Tirreni e potrebbe essere un discorso importante da poter candidare proprio nel Pnrr e cercare di dare una risposta ad un settore importante che sta crescendo in maniera importante anche in Costiera Amalfitana e potrebbe essere un importante sviluppo economico”. Il consigliere regionale Luca Cascone in questi anni ha seguito e sostenuto la battaglia per la riaccensione della luce, provando a fare da tramite anche con Ferrovie dello Stato.