Mentre s’attende la decisione del Consiglio di Stato sul Crescent, qualcosa si muove dalla Procura di Salerno. Insomma, amministrativo e penale sembra che si siano intrecciati sul comparto di Santa Teresa. E se da un lato c’è ancora incertezza sui tempi per la pubblicazione della sentenza da parte dei giudici di Palazzo Spada (l’ultima udienza si è tenuta martedì), per decidere il destino della mezza luna di Bofill; dall’altro lato, l’attenzione si è tutta spostata a Palazzo di Città dove sono arrivati i primi avvisi di garanzia per dirigenti e funzionari del settore urbanistico. Tra i coinvolti, per ora, il dirigente del settore di trasformazione urbanistica Davide Pelosio.
Tutto parte dalle fasi preliminari per l’avvio dei lavori. Sotto la lente d’ingrandimento non sarebbe finita la singola opera, bensì l’intero comparto di Santa Teresa.
Fino a ieri, due le inchieste: Sul Crescent, oltre al ricorso amministrativo, c’è una inchiesta penale, con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, giunta alla terza proroga senza una conclusione. Sulla Piazza della Libertà c’è, invece, un filone d’inchiesta partito all’indomani dei crolli di alcuni pilastri in un settore della mega struttura sul mare. Ma ora l’inchiesta, che dovrebbe seguire anche l’acquisizione di atti avvenuta qualche settimana fa negli uffici finanziari e tecnici di Palazzo di Città, dovrebbe riguardare l’intero comparto. Insomma, riannodando tutti i filoni attualmente aperti, tant’è che quest’ultima operazione avrebbe coinvolto la Guardia di Finanza e il?Noe dei carabinieri.
Il Pua e la variante. Al centro ci sarebbe, con molta probabilità, anche, la variante al Pua relativa al subcomparto 1 che, sostanzialmente aumenterebbe la volumetria dei volumi. In pratica un incremento di strutture a destinazione produttiva o per servizi. Tradotto: principalmente negozi. Un atto a firma del dirigente del servizio trasformazioni urbanistiche Davide Pelosio, approvato definitivamente (dopo le osservazioni e le controdeduzioni), poi, dalla giunta De Luca (sindaco naturalmente assente alla seduta) il giorno 27 del mese di agosto 2010. Nel primo atto giuntale di adozione si legge testualmente: «Il progetto del parcheggio sottostante la piazza prevede una serie di volumi tecnici lungo i lati prospicienti la passeggiata a mare ed il porto; tali volumi tecnici posso essere ridotti alle dimensioni strettamente indispensabili allo svolgimento di funzioni tecniche, mentre la restante superficie può invece essere destinate a funzioni finalizzate al miglioramento delle fruizione pubbliche, attraverso destinazioni d’uso come pubblici esercizi o attività commerciali».
Il?Fusandola e la Piazza. Oltre alla variante, l’acquisizione di atti a Palazzo di Città aveva posto l’attenzione, in particolare, su tutti i mandati di pagamento, le consulenze tecniche riguardanti la Piazza della Libertà. Nonché una ulteriore variante: quella che aumentava sostanzialmente l’ammontare dell’appalto per la realizzazione della piazza, aggiudicato al Consorzio Teckton (in sub appalto alla Esa Costruzioni) con un ribasso del 30 per cento circa. Ma l’ammontare degli esposti presentati da Italia Nostra e Comitato No Crescent e arrivati anche all’attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura, sarebbe tale da aprire più fronti d’indagine sulla sempre più complessa vicenda. L’ultimo, riguarderebbe, infatti, la mancata sdemanalizzazione del torrente Fusandola, deviato con una autorizzazione provvisoria che scadrebbe tra qualche mese. Ulteriore elemento evidenziato dall’avvocato Oreste Agosto (legale di Italia Nostra) nel corso dell’udienza di martedì al Consiglio di Stato.
Silenzio assenso, De Luca dal pm. Intanto la Procura di Salerno vuole ascoltare il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e l’allora Soprintendente Zampino sulla vicenda del silenzio assenso sull’opera Crescent.