di Andrea Pellegrino
Trattativa nel centrosinistra ad un passo dalla chiusura. Il nome è quello di Sergio Costa, attuale ministro dell’Ambiente indicato come candidato governatore della coalizione Pd – Movimento 5 Stelle, che comprende anche Leu, Verdi e Socialisti. Al momento, invece, porte sbarrate per il movimento di Luigi de Magistris che resterebbe fuori dal maxi accordo. A sancirlo sarebbero stati direttamente Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Partito democratico e Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle. Si cerca l’exit strategy per l’attuale governatore Vincenzo De Luca, incompatibile con l’accordo politico sulla Campania. Per lui si pensano a presidenze di enti statali o di partecipate di peso ma naturalmente non si esclude, comunque, una corsa solitaria con le sue storiche liste, tra cui la sempreverde “Campania Libera”. Nei prossimi giorni, salvo imprevisti, l’accordo potrebbe essere formalizzato. Poi, naturalmente, dovrà essere sottoposto alla piattaforma Rousseau che si esprimerà sia sul candidato governatore ma anche sulla coalizione. C’è il sì di Sinistra Italiana, così come quello di Leu che potrebbe conquistare anche il ministero dell’Ambiente nel caso in cui Costa dovesse vincere le elezioni in Campania. Sì anche dei Verdi con lo stesso Michele Ragosta, ex deputato salernitano, da tempo critico verso il suo ex alleato Vincenzo De Luca. La ricandidatura dell’attuale governatore era stata bloccata anche da Pierluigi Bersani. «Impegnati per costruire un campo largo, poi verranno le candidature». Così l’ex segretario nazionale del Pd aveva risposto – durante la trasmissione “Accordi e Disaccordi” su Nove – sulle prossime elezioni regionali in Campania. «Noi siamo per trovare una soluzione – aveva spiegato – poi i nomi verranno». Altri tempi quelli dell’amicizia (politica) tra Bersani e Vincenzo De Luca. Tempi della battuta sul “butta quel sigaro” durante un incontro al Grand Hotel Salerno e della giravolta (in una notte) dell’allora sindaco verso Matteo Renzi, al punto da trasformare la città dalla più bersaniana d’Italia e quella più renziana. Resta il nodo “Italia Viva” di Matteo Renzi, così come “Azione” di Carlo Calenda mentre, a quanto pare, non ci sarebbe nulla da fare per DeMa. Almeno fino a qualche ora fa.