di red.cro.
Solo il 20% dei cittadini intervistati crede che sia importante votare cittadini onesti come candidati politici per combattere la corruzione: “un segnale di sfiducia inquietante che evidenza il rapporto diretto che lega sfiducia nelle istituzioni e corruzione”. E’ quanto emerge da un focus che Libera presenta sulla percezione e sulla presenza della corruzione in Italia in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione in programma oggi. Il focus si basa sui dati del rapporto LiberaIdee, una ricerca con oltre 10mila persone intervistate e oltre 100 interviste a rappresentanti di associazioni di categoria. C’e’ anche “una preoccupante” differenza di percezione della corruzione tra Nord e Sud: se al Sud solo l’8% degli intervistati ritiene la corruzione poco diffusa o totalmente assente, la percentuale diventa del 34% nel Nord Est. Se la corruzione in certe aree territoriali e settori d’intervento pubblico sembra dominare incontrastata e’ perche’ – spiega Libera – chi potrebbe o dovrebbe denunciarla ha paura delle conseguenze (80% delle risposte); sono ritenuti corrotti anche i funzionari cui si dovrebbe presentare la denuncia (36%); si ritiene che non succederebbe nulla (32%), o che la corruzione sia un fatto normale (23%). Alla radice della visione “disincantata” sull’ampiezza del fenomeno si collocano spesso esperienze personali: circa il 30% degli intervistati ha incontrato in prima persona o tramite conoscenti richieste indebite di tangenti o altri favori – percentuale che lievita a circa il 40% nelle regioni del Sud, dove e’ quasi doppia rispetto al Nord-est. Libera presenta anche una prima mappa regionale della percezione e presenza della corruzione. E’ la Campania la principale regione dove gli episodi di corruzione non vengono denunciati perche’ per il 37,85% degli intervistati vengono ritenuti un fatto normale, seguita dalla Basilicata con il 29,4 % e Puglia con il 29,8%. La Calabria e’ la regione dove piu’ alto e’ il numero di cittadini a conoscenza di persone che hanno ricevuto o offerto tangenti: quasi un cittadino su due, seguita dalla Basilicata con il 44% e la Sicilia con il 39,2%. “Nonostante arresti e condanne le mafie appaiono in buona, in certi casi ottima salute.