Conte, tra riforma territoriale e vento progressista - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Conte, tra riforma territoriale e vento progressista

Conte, tra riforma territoriale e vento progressista

di Erika Noschese

L’evento “Salerno oltre Salerno, Insieme”, tenutosi ieri pomeriggio alla sala Pasolini, ha messo a fuoco il dibattito sulle prossime elezioni regionali in Campania, offrendo spunti di riflessione sul ruolo degli enti locali e sul futuro assetto territoriale. Protagonisti del confronto sono stati Federico Conte, candidato alle regionali con il Pd, e Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). Federico Conte ha aperto la discussione sottolineando l’importanza di Salerno come tappa finale della campagna: “La tappa di Salerno era obbligata, la nostra città capoluogo è il luogo dove di più la politica viene vissuta, pensata, percepita e un laboratorio politico storicamente capace di anticipare i tempi”. Il cuore della sua candidatura è una proposta fondativa di un nuovo sistema per la Regione Campania. Conte immagina un nuovo assetto territoriale che veda un forte rilancio del ruolo dei Comuni e l’introduzione di un nuovo ente intermedio tra i Comuni e le Regioni: l’Unione dei Comuni. Si tratta di “un’idea di prospettiva per un nuovo svolgimento della vita istituzionale in una regione enorme di 6 milioni di abitanti con cinque province spesso tra di loro non perfettamente collegate in una dimensione di rapporti tra Salerno e Napoli che secondo me va immaginata e ristrutturata nella direzione della complementarità e dell’integrazione”. In concreto, per il salernitano, Conte propone di dividere la provincia in quattro “città territorio” o aree omogenee, create proprio attraverso lo strumento dell’Unione dei Comuni. Al centro di questa rete, Salerno sarebbe una “città medio-metropolitana capace di irradiare le sue funzioni verso questi territori a nord e a sud e di dialogare con Napoli, città capoluogo e sede della regione, in maniera alla pari, in maniera collaborativa, complementare e per uno slancio della Regione Campania nel Mezzogiorno d’Italia di cui la Regione Campania può essere certamente la guida”. Riguardo al suo impegno futuro, al di là del risultato elettorale, Conte ha ribadito la natura politica della sua candidatura, definita “così difficile, in una lista così forte, espressione di un gruppo dirigente che io rispetto, anche se non ne ho fatto parte, per appunto dare a questa campagna elettorale un taglio politico”. Ha poi lanciato un appello al Partito Democratico: “Il PD è chiamato alla prova del cambiamento dopo dieci lunghi anni di gestione della Regione Campania deve ripensare sé stesso nel rispetto della continuità, ma provando a interpretare una società che si modifica continuamente, che ha nuove esigenze, nuove prospettive, nuovi bisogni e nuove opportunità. Rinnovare nella continuità è un dovere e dobbiamo farlo insieme”. Gaetano Manfredi, in qualità di sindaco di Napoli e massimo rappresentante dei Comuni italiani, ha espresso forte ottimismo sul clima che precede il voto. Interrogato sui suoi auspici per la nuova regione, ha dichiarato: “Ma sicuramente io vedo un fronte progressista molto coeso, molto compatto, molto competitivo. Sento un vento positivo nelle vele di questa coalizione. Sicuramente da lunedì potremmo cominciare a lavorare per la nuova regione, partendo dalle esperienze positive che si sono raccolte in questi 10 anni e andando avanti per costruire il futuro della nostra Campania”. Manfredi ha poi confermato il suo pieno appoggio a Roberto Fico, candidato a guidare la Regione: “Sì, è la persona giusta, un grande senso delle istituzioni, esperienza, capacità di ascolto, visione, va dimostrata in questa lunga campagna elettorale, quindi con lui sicuramente avremo delle grandi soddisfazioni”. Riguardo al suo intenso impegno in giro per la regione, e alla definizione di “Madonna Pellegrina” attribuita al suo peregrinare dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Manfredi ha risposto con ironia: “No, cioè Madonna no, giro tanto perché tanti amici mi chiamano e io cerco di dare una mano alla coalizione come è giusto che sia”. Infine, sul sentiment della coalizione di centrosinistra e il risultato al quale si ambisce, il Sindaco di Napoli ha mantenuto un riserbo ottimista: “Questo non lo possiamo dire perché non leggiamo nella palla di vetro, ma credo che avremmo un bel risultato con un distacco significativo”.