di Olga Chieffi
“Non ce l’aspettavamo proprio la visita di Giuseppe Conte – ha confessato Giulia Pantaleone – altrimenti avremmo preparato un’accoglienza particolare”. Dopo la visita al Duomo, scendendo per via dei Mercanti con meta Corso Vittorio Emanuele, non si può omettere di entrare nella Dolceria Pantaleone. Accoglienza? Ma il luogo si distingue da solo: spazio, luogo, anzi tòpos, poiché di generazione in generazione, i Pantaleone hanno trasformato la pasticceria, ospite di una chiesa sconsacrata, in un simbolo e Giuseppe Conte immaginiamo “imbeccato” dalla Elisabetta Barone, non poteva non omaggiare una eccellenza salernitana che conta ben 153 anni.
All’ ex capo del governo è stata offerta la “scazzetta” il dolce simbolo della Dolceria e naturalmente illustrata la propria centenaria tradizione che sa guardare al futuro e che pone la propria esperienza al servizio di sempre nuove prelibatezze da proporre al proprio eterogeneo pubblico, che non uscirà mai deluso dalla sua porta, come lo è stato Giuseppe Conte, nome che viene aggiunto alla infinita lista di personaggi celebri che hanno varcato la soglia della Dolceria Pantaleone e che anno dopo anno, hanno annodato rapporti empatici, nascite, emozioni, che li hanno portati tutti a fare parte della scena e di quella sottesa rappresentazione, di cui siamo tutti protagonisti.