I revisori dei conti bocciano la manovra di bilancio del Comune di Salerno. Il 30 dicembre prossimo l’argomento dovrebbe essere discusso in Consiglio comunale ma fino ad allora occorrerà modificare la manovra di bilancio secondo le prescrizioni indicate dal collegio dei revisori contabili dell’Ente, composto da Matteo Rascio (presidente) e da Gianfranco D’Onofrio e Antonio Bianchino. A quanto pare sembra che già ieri il dirigente del settore finanziario Della Greca abbia convocato i tre revisori per gli eventuali aggiustamenti del caso. Tra l’altro, l’argomento sembra che si approdato anche nel vertice di maggioranza che, ieri pomeriggio, ha affrontato l’ordine del giorno in discussione nella prossima seduta consiliare. A denunciare il no dei revisori dei conti è stato il consigliere comunale (Pdl – Principe Arechi) Raffaele Adinolfi che ha dichiarato: «Dopo gli ispettori del Ministero delle Finanze, dopo la Corte dei Conti arriva anche la bocciatura dei Revisori dei Conti, organo indipendente di controllo del comune, che ha espresso parere non favorevole alla manovra di bilancio in ordine alla congruità, coerenza ed attendibilità delle cifre. Non era difficile ipotizzarlo. La crisi finanziaria era conclamata. Il comune di Salerno è un ‘malato terminale’ soffocato da una massa più o meno esplicita di debiti. Debiti accumulati negli anni con scelte politiche ‘finanziariamente sciagurate’». D’altra parte – prosegue Adinolfi – «già settimane fa era stato evidenziato quanto fosse inattendibile la previsione di incasso (rectius accertamento) entro il 31 dicembre di oltre 58 milioni dalla vendita di oneri di urbanizzazione e quasi 13 milioni dalla vendita centrale del latte. Il centrodestra è per la riduzione delle tasse, lo sviluppo del mercato e la crescita». Ancora denuncia il consigliere comunale: «La sinistra è per il ‘tassa e spendi’. Il comune di Salerno è oltre. E’ per il tassa e spendi anche se non li hai. Amministrare bene significa gestire bene le risorse non indebitare a dismisura i figli. Salerno è l’emblema, in piccolo, del fallimento di una classe politica paleolitica che ha pensato di risolvere i problemi dell’oggi indebitando le generazioni di domani. Ma si sa, i debiti come i nodi arrivano al pettine. E così il Collegio dei Revisori nega il parere favorevole alla Fantabilancio approvato dalla Giunta. Ci sono pochi giorni, l’amministrazione ripensi le sue scelte e si metta a lavoro per portare in Consiglio un documento che riporti alla realtà le cifre del fantabilancio approvato a novembre. Se vorranno, troveranno sempre un’opposizione costruttiva pronta a dare una mano». Le criticità ai revisori dei conti erano state segnalate, qualche giorno fa, dal consigliere comunale Roberto Celano che in una nota a loro indirizzata, scriveva: «Appare evidente che in particolare le consistenti previsioni di entrata relative alla cessione dei diritti edificatori ed alla vendita della Centrale del Latte, avverso cui pendono ricorsi amministrativi, non rispettino in alcun modo il principio contabile numero 2 degli Enti Locali e, nello specifico, il principio della prudenza. Appare inoltre incomprensibile la modalità adottata dall’Ente per “riequilibrare” le posizioni creditorie e debitorie presenti nei bilanci delle società partecipate e tra i residui passivi del documento contabile dell’Ente».
(andpell)