di Andrea Pellegrino
Presenze reali o fittizie alle commissioni consiliari. Su questo verte una nuova indagine della Procura della Repubblica che ha acquisito verbali, presenze ed assenze e relative giustifiche, di tutte le commissioni consiliari del Comune di Salerno, a partire dal 2016. A quanto pare una denuncia avrebbe accesso i riflettori sull’attività svolta dai consiglieri comunali a Palazzo di Città. In pratica si cerca di comparare le liquidazioni dei gettoni con l’effettiva presenza durante le sedute di commissione, convocate dai rispettivi presidenti. Il tutto incrociando assenze e presenze nei rispettivi luoghi di lavoro (soprattutto dei consiglieri che sono dipendenti pubblici e privati), durante i lavori degli organismi consiliari. Insomma una nuova inchiesta che stavolta scuote diretta- mente l’intero Consiglio comunale, avviata, secondo indiscrezioni, attraverso un segnalazione fatta arrivare direttamente alla Procura della Repubblica di Salerno che ha affidato l’indagine alla Guardia di Finanza, che già da settimane, raccoglie atti e documenti rispetto ai tanti filoni aperti che riguardano diverse attività, presenti e passate, dell’amministrazione comunale. A ciò si collega anche la vicenda legata ai gettoni di presenza e le polemiche che sono seguite dopo il dimezzamento della spesa. Un dibattito politico che mantiene alta la fibrillazione all’interno della maggioranza del sindaco Napoli. S’attende un parere del ministero competente nel mentre sotto assedio finisce una determina a firma del dirigente Tommaso Esposito che ha proceduto, nel bel mezzo dell’estate, alla sostanziale riduzione dei gettoni. Un atto dirigenziale che non sarebbe stato formalizzato neppure dalla giunta comunale. Una procedura, quella utilizzata da Esposito, contestata all’epoca dal presidente della commissione trasparenza Antonio Cammarota. Ma l’esecutivo Napoli – a quanto pare – sotto il profilo prettamente politico, si sarebbe ti- rato fuori dalla disputa, su una vicenda sensibile, passando la patata bollente direttamente nelle mani dei consiglieri comunali della propria maggioranza. Su questo aspetto, non si esclude, che si possano aprire anche i riflettori della Corte dei Conti. La segnalazione già inoltrata alla Procura della Re- pubblica potrebbe (o forse è già approdata) anche all’attenzione della giustizia contabile.