di Erika Noschese
Commissariare il conservatorio di Salerno. È la richiesta avanzata dal parlamentare di Forza Italia, Francesco Maria Rubano dopo la decisione di Pietro Mandia, dirigente scolastico all’omnicomprensivo di Padula, di rinunciare all’incarico di presidente del Conservatorio di musica Giuseppe Martucci, con il decreto di nomina triennale firmato dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Una decisione contestata fin dall’inizio in quanto, stando a quanto emerge, il senato accademico puntava tutto sull’avvocato Franco Massimo Lanocita, past President nonché vicepresidente con un’esperienza alle spalle di nove anni. «Il Ministro Bernini non si fa intimorire», ha dichiarato il parlamentare di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente alla responsabile del dicastero dell’Università e della Ricerca. Stando a quanto scritto dal parlamentare nella sua interrogazione il Conservatorio Martucci di Salerno ha fatto pervenire la terna al Ministro competente affinché lo stesso potesse designare il Presidente. Nella terna figuravano Stefano Albano (1966), pianista e dirigente scolastico; Francesco Lanocita (1953) avvocato, ricercatore/docente presso l’Università di Tor Vergata, commissario straordinario del consorzio di bonifica Vella, già presidente del conservatorio; Pietro Mandia (1967), dirigente scolastico con esperienza in ambito di controlli di gestione di istituzioni culturali. Secondo quanto emerso, Albano avrebbe legami di parentela stretti con il Direttore del predetto conservatorio; il Ministro ha designato quale Presidente Pietro Mandia notificando tale nomina al Direttore del conservatorio. Dal canto suo, il Direttore, anziché chiamare il diretto interessato alla nomina, avrebbe avvertito Lanocita che, di conseguenza, sarebbe andato da Mandia e dopo tale incontro il Mandia avrebbe inspiegabilmente le dimissioni. “Appare chiaro che l’integrità della terna in tal modo è venuta meno chiede al Ministro, se nelle more della ricostituzione della terna – conclude l’esponente forzista nella richiesta a Bernini – non ritenga utile la nomina di un commissario, inviando al contempo una ispezione ministeriale che faccia luce sulla gestione economica del Conservatorio stesso”. Nel decreto di nomina, il ministro dell’Istruzione aveva chiarito che “l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, l’Afam per le Industrie Artistiche sono luoghi di artigianalità ed ingegno, di ricerca di alto livello, di creatività. Senza retorica: luoghi di bellezza. Sono istituzioni ammirate all’estero, che danno un approccio internazionale al Made in Italy, con le quali facciamo scuola nel mondo. Ci siamo posti l’obiettivo di valorizzare sempre di più queste istituzioni, per dare continuità ed energia a quello che rappresentano, affinché tutto il mondo produttivo possa trarre beneficio da quello che sappiamo fare meglio. Puntiamo infatti a collegare in modo sempre più sinergico la realtà della formazione con quella della produzione, perché c’è un tratto d’unione che dalla tradizione storica porta al futuro”. Dopo la decisione di Mandia spetta ora al ministro individuare la soluzione migliore, scegliendo tra l’ipotesi commissariamento e la scelta di un nuovo presidente che possa guidare il conservatorio, fiore all’occhiello della città di Salerno anche per porre fine alla lotta interna tra il CdA e il Senato accademico.