Il circolo Canottieri Irno ancora nella bufera per la gestione economica. Un gruppo di soci ha scritto una lettera denuncia, inviata alle Autorità competenti, per evidenziare presunte irregolarità tra cui – si legge nella nota- falso, evasione fiscale, omissioni igieniche e amministrative. Il cuore del problema verte sul fatto che il Circolo, nato per motivi istituzionali ha posto in essere anche attività commerciali con particolare riferimento ai servizi portuali per il diporto nautico. Secondo la nota le agevolazioni fiscali richieste dall’ex presidente Ricco non si possono applicare perché l’esercizio commerciale risulta autonomo e distinto da quello istituzionale. E’ il caso dell’attracco delle barche ai pontili che si accedere attraverso un regolamento e non sono legati all’attività sportiva. Gli introiti, come da consuntivo sono di 340mila euro, l’iva corrispondente di 60mila euro è solo parzialmente versata proprio in virtù di questa agevolazione. Inoltre la vendita di gadget, abbigliamento sportivo, lotterie natalizie riconosciuti connessi all’attività commerciale, dovrebbero essere soggetti ad Iva anche se in regime forfettario. Invece viene rilasciata una ricevuta come erogazione liberale a favore dello sport. Ma l’erogazione liberale è una donazione senza scopi di lucro da cui il donatore non pretende alcuna prestazione. Ma con questo sistema non viene pagata l’Iva. Stessa operazione per l’affitto delle sale, a favore dei soci. “Spesso sono prestanomi” si legge ancora nella denuncia, dove è previsto – legittimamente – anche un tariffario approvato dal consiglio direttivo lo scorso anno. Con 2mila euro è possibile fittare la sala anche per un matrimonio ma anche qui non viene emessa nessuna fattura ma una semplice ricevuta. Senza parlare dei corsi organizzati durante l’anno non attinenti all’attività istituzionale del Circolo, pagati senza ottenere regolare fattura ma con la solita ricevuta. Poi c’è il capitolo degli spettacoli che sarebbero organizzati dal gestore del ristorante, dove mancherebbero anche i pagamenti alla Siae, il certificato di agibilità e il versamento dei contributi agli artisti. Nella denuncia si legge che nel rendiconto consuntivo del 2018, sottoposto a revisione “da un noto studio fiscale la cui collaboratrice è ora impiegata presso il Circolo”, non sono riportate alcune voci, come un mutuo di 10mila euro contratto con la banca Sella e pagato con versamenti mensili.
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