di Erika Noschese
Cibo scaduto nel pacco alimentare. Lo ha denunciato, ieri, attraverso i canali social, Monica Riccio, cittadina di Pontecagnano Faiano che – come lei stessa racconta – ha “accettato” l’invito dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lanzara di chiedere un pacco alimentare per le famiglie in difficoltà. «Non lavoro ma devo pagare l’affitto, pur vivendo in un buco», ha dichiarato la donna che non risparmia attacchi all’amministrazione comunale. Riccio denuncia che nella giornata di sabato ha ricevuto il pacco alimentare e solo controllando la scadenza degli alimenti ha avuto l’amara sorpresa: «Ho ricevuto una comunicazione dal nostro sindaco per avere alimenti. E’ stata una bella iniziativa ma c’è sempre un però – racconta la donna – Mi hanno portato, ieri, pasta, brioches, frutta, tonno, olio. E io sono sempre una persona che controlla la data di scadenza. Due pacchi di brioches scaduti», racconta la donna che non risparmia accuse agli organi interessati. «Voi mangereste pasta andata a male?», si chiede Monica denunciando che anche la pasta era andata a male. «Non esiste, questo non significa aiutare ma distruggere e non posso dare cibo scaduto ai miei figli». La donna visibilmente amareggiata per l’accaduto ha più volte rivolto accuse all’amministrazione comunale, denunciando anche di aver trovato piccoli insetti nella pasta. «Voi così non le aiutate le persone, le distruggete perchè rischiano di dover andare in ospedale e in questo periodo non è possibile farlo, il rischio è troppo grosso». E ancora: «C’è chi pensa che chi ha fame mangi tutto. Per questo motivo mi avete consegnato questo pacco? Io ai miei figli non do il cibo scaduto: datelo ai vostri, se avete il coraggio». Immediata la replica di Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare Campania che ribadisce come la loro sia «un’organizzazione fatta da tanti volontari (a quanto pare considerati criminali?) che gratuitamente danno il loro tempo per recuperare prodotti da distribuire alle persone come lei. O meglio per donare gratuitamente questi prodotti a persone bisognose – ha detto ancora il direttore – Non spendiamo soldi pubblici per fare la spesa, non intaschiamo soldi pubblici per arricchirci. Chiediamo solo alle aziende di donare le eccedenze alimentari (che non sono riuscite a vendere) perché possano aiutare chi vive nel bisogno». Secondo Tuorto, inoltre, fatti simili continueranno ad accadere perchè «questo è il nostro lavoro e perchè la legge lo consente. Infatti è arrivato per tutti, anche per noi e vista la crisi che arriverà, il tempo di evitare che prodotti buoni vengano considerati scaduti… come per “ignoranza” (nel senso non offensivo ma letterale del termine) ha fatto lei e tanta gente che ha commentato con altrettanta rabbia questo suo video. Anche se avesse comprato queste merendine due mesi fa e, lasciate nella credenza, dopo qualche mese avrebbe verificato il superamento della data, non andrebbero buttati ma consumati tranquillamente. Va fatto da tutti noi. Per evitare lo spreco e salvare cibo buono dall’ambiente». Problema, questo del cibo scaduto che è stato denunciato anche da altre persone a Pontecagnano Faiano: «Ora sarò sicuramente giudicata male per questo ma non me ne frega un tubo come al solito. Premetto che questa iniziativa del sindaco è per noi un grandissimo aiuto in questo brutto periodo però io sono una mamma che ha tre bambini piccoli e sinceramente se devo dare cibo scaduto ai miei figli o mele bucate io nn ci sto», ha infatti raccontato un’altra donna postando le foto delle confezioni di alimenti scaduti. «Lo so siamo in tanti a chiedere questo aiuto ma questo nn vuol dire che dobbiamo accontentarci di frutta marcia o cibo scaduto mi dispiace ma io nn ci sto», ha poi aggiunto la donna raccontando di aver ricevuto – come aiuto solidale – cibo non sempre in ottime condizioni. «Io lo rifiuto oppure quando verranno la prossima volta lo aprirò davanti a loro e prenderò solo la pasta perché anche i legumi erano scaduti», ha poi aggiunto.