di Andrea Pellegrino
Settembrino, De Gasperi e 24 maggio. Sono i tre campi di calcio che almeno fino al 31 ottobre resteranno chiusi. La comunicazione pare sia arrivata direttamente dalla Figc, che al momento mantiene la gestione dei tre impianti prima di restituirli al Comune che ne prenderà possesso a partire dal primo novembre. La chiusura, secondo la comunicazione della federazione, sarebbe riconducibile a problemi di manutenzione, il cui costo in parte dovrebbe gravare sulla Figc e in parte sull’amministrazione comunale di Salerno. La notizia è stata confermata anche da Enzo Faccenda, referente provinciale della federazione, che ha comunicato il ritorno della gestione dei campi al Comune di Salerno a partire da novembre, in considerazione della scadenza della convenzione che scadrà il prossimo 31 ottobre. Ma a quanto pare, per ora, i cancelli resteranno chiusi, poi da novembre sarà il Comune a decidere il da farsi e semmai rendere fruibili i tre campi da gioco. Ma i disagi non mancano, così come le sollecitazioni che giungono da squadre e scuole di calcio che usufruiscono dei tre terreni di gioco, dislocati a Fratte, Pastena e Sant’Eustachio. Alla Figc sarebbe già giunta una richiesta di incontro e del caso sarebbe stato investito anche Salvatore Gagliano, ex consigliere comunale di Salerno che alla Federazione Calcio è il vicecommissario vicario regionale. Ma allo stato attuale la volontà sarebbe quella di tenere chiusi i tre campetti in attesa delle decisioni del Comune di Salerno e quindi dell’assessorato allo sport. A pochi giorni dall’inizio di allenamenti, preparazioni atletiche e anche dell’inizio del campionato per alcune società dilettantistiche, cade una tegola importante, che obbliga molte scuole calcio e squadre a doversi spostare altrove per procedere all’avvio della stagione calcistica. Molte infatti hanno già dovuto provvedere a bussare ad altre porte e organizzarsi per recarsi anche fuori Salerno, lì dove hanno trovato la disponibilità opportuna per cominciare le attività, in attesa di conoscere la volontà dell’amministrazione comunale.