di Marco De Martino
SALERNO. C’era una volta Santa Teresa. C’era una volta una spiaggia che dava vita ad un torneo più unico che raro. Un torneo che ha accompagnato per mano intere generazioni di salernitani. Di padre in figlio, giocare sullo storico arenile del centro cittadino era diventata una tradizione di ogni estate. Giocare, segnare, vincere, perdere, scherzare e ridere con gli storici organizzatori Mario Pestrosino ed Isidoro Cipriano seduti sempre al loro banchetto, mangiare la pullanchella… e prima o dopo tutto finiva con un tuffo nelle docili acque di Santa Teresa. Oggi tutto questo ha lasciato spazio ad altro. Rifiuti, transenne, ruspe, topi, scarafaggi, punteruoli rossi e chi più ne ha più ne metta. Santa Teresa è morta. E naturalmente in questo quadro desolante, lo storico torneo non potrà disputarsi. Ancora una volta. Dopo lo stop forzato dal 2010 al 2012, la scorsa estate Santa Teresa era tornata a gremirsi. Oggi, a causa dei lavori fermi e delle condizioni pietose in cui è ridotto l’arenile, la storica kermesse sarà ancora una volta costretta a fermarsi. Alzano bandiera bianca gli organizzatori, che con tanti sforzi un anno fa riuscirono a risollevare le sorti di un evento che ha fatto la storia di Salerno. Uno di essi è Peppe Liguori: «Abbiamo fatto richiesta qualche mese fa per ottenere la disponibilità da parte del Comune di usufruire della spiaggia di Santa Teresa per la disputa del torneo -spiega Liguori- purtroppo però ci è stata negata a causa del blocco dei lavori. Organizzarlo altrove? Non avrebbe nessun senso -prosegue l’organizzatore- il torneo di Santa Teresa è nato qui e morirà qui». Naturalmente, oltre agli organizzatori del torneo di calcio, a lamentarsi sono anche e soprattutto gli abitanti del Centro Storico. Ormai quella zona del Lungomare, una volta caratteristica e frequentatissima da residenti e non, era il cuore di Salerno. Oggi invece, quando tramonta il sole, è frequentata soltanto da topi ed insetti. Una fine ingloriosa per una delle zone più belle di Salerno. Dove una volta c’erano le scalette per accedere all’arenile ora ci sono delle transenne, in parte anche divelte, che delimitano la zona e ne impediscono l’accesso. Per non parlare della storica tribunetta. In pratica le gradinate sono state distrutte ed esiste soltanto una base di cemento e detriti. Dove un tempo c’era il terreno di gioco, ora ci sono buche e pozze d’acqua, bottiglie di plastica ed erbacce, topi ed insetti. Insomma, un disastro. Lo spettacolo indegno offerto oggi da Santa Teresa è un pugno in un occhio anche per chi ci passa soltanto, figuriamoci per chi ha vissuto per anni la magia di quel luogo. C’era una volta Santa Teresa…