Una disdetta unilaterale del contratto di lavoro nazionale. Con buona pace di tutti i lavoratori della Fondazione Don Gnocchi, compresi i circa 40 dipendenti (tra impiegati amministrativi e operatori socio-sanitari) in servizio presso il centro salernitano di via Leucosia. Conseguenza, lo stato di agitazione dei lavoratori dichiarato nella giornata di ieri dalla segreteria provinciale della Cgil funzione pubblica. Una vertenza che, dall’epicentro nazionale, sta scuotendo anche tutte le sedi periferiche della storica onlus che si occupa di servizi riabilitativi, di assistenza agli anziani, ai disabili, agli infanti e agli adolescenti, di servizi ai malati terminali ed effettua radiodiagnostica ed analisi di laboratorio. Una vertenza che comunque parte da lontano, dal 2013 per l’esattezza quando prese il via lo stato di crisi dell’ente, e che nel corso di questi due anni ha visto il personale dipendente della Fondazione Don Gnocchi “sacrificarsi” per la causa. Come? Accettando un accordo con il quale, oltre al lavoro ordinario, si sarebbe fatto carico anche di ulteriori novanta ore – spalmate nell’arco di tre anni, con la rinuncia di due giornate annuali dal monte ferie. Sacrifici che, dopo la decisione assunta unilaterlamente dall’azienda lo scorso 6 ottobre di disdire la contrattazione, sembrano essere stati piuttosto vani. Al momento, l’intera situazione è un grande punto interrogativo: la vertenza ha, in primo luogo carattere nazionale. La tempistica è quanto mai incerta dal momento che le segreterie sindacali nazionali dovranno sedere ora al tavolo con i vertici della Fondazione per ridiscutere le forme contrattuali da applicare a tutta la forza lavoro impiegata presso le varie sedi distaccate sul territorio. Non si sa, ancora dunque, quali saranno i nuovi scenari per i lavoratori del centro Don Gnocchi di Salerno ma la preoccupazione è tanta. «Stiamo navigando nel buio più totale – spiega il responsabile provinciale Cgil sanità Angelo Di Giacomo – Nel 99% dei casi, i contratti che vengono rielaborati, vanno sempre a discapito dei lavoratori e a favore degli imprenditori». Non si esclude, però, che nei prossimi giorni organizzazioni sindacali e dipendenti del centro Don Carlo Gnocchi avviino manifestazioni di dissenso, dal momento che sono previsti «presidi ed assemblee dei lavoratori per discutere la disdetta degli accordi locali» – come si legge in una nota a firma di Di Giacomo e della referente rsa del centro Paola Guglielmetti. Francesco Maria Saggese
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