Dopo la mancata vendita della Centrale del Latte, il sindaco Vincenzo De Luca aveva tuonato contro i privilegi e gli stipendi d’oro dei dipendenti dell’azienda controllata dal Comune. Ma, in verità, adesso si scopre che i costi rilevanti sono quelli del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale: tutti di nomina dell’amministrazione comunale e dirigenti di stretta fede deluchiana. A sollevare il caso è il consigliere comunale Raffaele Adinolfi che svela come il cda della Centrale del Latte, composto da 5 membri e non da tre come si sta tentando di fare in altre società pubbliche, ha un costo complessivo di 150mila euro. Mentre il collegio sindacale costa 50mila euro. In totale 200mila euro che pesano sulle casse dell’azienda. «In tempi di crisi non si può sprecare un euro, siamo d’accordo – dice Adinolfi – ma prima di intervenire sui dipendenti e accusarli si intervenga sugli amministratori».
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