di Brigida Vicinanza
Tirano un sospiro di sollievo i 120 operai delle Fonderie Pisano, che proprio ieri hanno ricevuto la notizia dell’accordo per la cassa integrazione in deroga per circa 6 mesi e che partirà dal 21 novembre. “Si tratta – spiega Francesca D’Elia, segretario provinciale Cgil/Fiom – di una grande vittoria, ma comunque resta solo un punto di partenza. Tutte le nostre energie vanno verso la delocalizzazione. Il 21 novembre, alle ore 14, abbiamo un incontro con i tre assessorati regionali competenti. A noi risulta che l’azienda stia producendo una documentazione abbastanza particolareggiata in merito. Per il 21 novembre si dovrebbero mettere sul tavolo sei ipotesi per una eventuale delocalizzazione dello stabilimento, tutte in provincia di Salerno. Intanto domani mattina abbiamo un’assemblea con i lavoratori”. Sulle Fonderie Pisano è intervenuta anche l’assessore al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri, ieri a Salerno per il tour nazionale del Job Days con il Ministro Poletti. “Abbiamo fatto – sintetizza l’assessore – vari passaggi insieme all’assessorato al lavoro della regione, all’assessorato all’ambiente, al comune di Salerno, all’assessorato alle attività produttive di Salerno fino ad arrivare oggi al ritiro dei 116 licenziamenti e alla concessione della mobilità per altri sei mesi. Questa possibilità si è presa praticabile esclusivamente l’11 novembre abbiamo controfirmato, tutte le parti -mondo produttivo, organizzazioni sindacali e assessorato- le linee guide sugli ammortizzatori in deroga. La causale di Fonderie Pisano non era prevista da nessun’altra parte. Ho avuto la possibilità della deroga e ho proposto all’azienda di ritirare i licenziamenti”. Inoltre per quanto riguarda la cassa integrazione la proprietà Pisano andrà ad integrare la somma pro capite di ogni operai di 100 euro sul lordo. Ma durante l’incontro di ieri all’interno della nostra redazione, anche l’assessore al bilancio e allo sviluppo Roberto De Luca, non può fare a meno di toccare l’argomento, facendo anche un punto più in generale sulle industrie che oramai scelgono di non investire a Salerno, ma anzi di “scappare” altrove, lasciando spazio soltanto ai centri commerciali, come è accaduto nella fattispecie per il caso delle Cotoniere: “Il punto sulle Fonderie Pisano è che ora tutti sono convinti che portano morte. Il nuovo impianto invece non è così. Tutti i sindaci della provincia hanno alzato le barricate senza valutare tutto il progetto nuovo della proprietà e questo non dà alternativa ai Pisano”. Sulla delocalizzazione pare che i Pisano abbiano comunque le ipotesi pronte, nonostante si giochi il tutto a carte coperte, senza una effettiva e reale comunicazione che possa “zittire” le voci di un possibile bluff: “Si stanno impegnando su più fronti. Per la delocalizzazione ora Campagna è esclusa, Eboli è ancora da verificare, ma potrebbe esserci un margine di trattativa per quanto riguarda Battipaglia che io non escluderei – ha sottolineato l’assessore De Luca – in sede ministeriale noi ci siamo presi due impegni: quello di un nuovo impianto produttivo e non di delocalizzare quello vecchio, a spostarsi è la produzione, con un impiatto a norma e a impatto zero di tecnologia tedesca”. Poi l’assessore ha continuato: “Non vedo perchè non si possa fare in provincia di Salerno un impianto del genere, c’è bisogno di una responsabilità da parte di tutti. Ora è chiaro che la diffidenza c’è, ma riteniamo che le nuove tecnologie consentiranno effettivamente di avere produzioni assolutamente conformi a quelli che sono i limiti di legge e le prescrizioni normative. Quello che c’è da modificare si modifica è chiaro, ma cerchiamo di essere tutti responsabili e razionali, sarebbe un peccato buttare all’aria una realtà produttiva come questa”.