Cava de’ Tirreni. Politica e clan; la Corte di Cassazione respinge i ricorsi e conferma il giudizio di secondo grado per tutti gli imputati, incluso Enrico Polichetti ex vice sindaco di Cava de’ Tirreni prima assolto e poi condannato a 5 anni di reclusione. I giudici dell’Appello a luglio di un anno fa avevano riqualificato le pene su ricorso della Dda condannando Dante Zullo a 24 anni e 10 mesi di reclusione; Vincenzo Porpora a 14 anni; Geraldine Zullo a 15 anni e 6 mesi; Carmela Lamberti a 10 anni e due mesi; Carlo Lamberti a 10 anni e 4 mesi; Antonio Di Marino a 10 anni e 6 mesi; Antonio Santoriello a 14 anni; Vincenzo Zullo a 10 anni; 6 anni e 6 mesi per Domenico Caputano e 3 anni e 7 mesi per Mario Caputano. Polichetti era stato giudicato colpevole per l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Vice del primo cittadino di Cava de’ Tirreni ed assolto in primo grado di giudizio era stato accusato da un pentito, Giovanni Sorrentino, di aver coinvolto, con la complicità del funzionario comunale Angelo Trapanese – anche lui assolto in primo grado con formula piena (assoluzione confermata in secondo grado) – il clan Zullo nell’organizzazione della festa della Pizza svoltasi a Cava nel 2016. Il ricorso in appello della Dda puntava sulla sussistenza della consorteria mafiosa e di conseguenza richiamava l’accordo politico elettorale, così come punta sull’accordo e sullo scambio delle promesse nella fase precedente alle elezioni, in ragione «della particolare qualità del soggetto che promette la campagna di reclutamento, in grado di esercitare un condizionamento diffuso fondato su prepotenza e sopraffazione, e l’accorso si realizza proprio perché entrambi i contraenti sanno e vogliono avvalersi della forza di intimidazione mafiosa in virtù della quale quel voto si è ottenuto», così come statuisce una pronuncia della Corte di Cassazione del 2018. E i giudici di secondo grado stabilirono che Polichetti era stato aiutato elettoralmente dallo stesso gruppo criminale in occasione della campagna elettorale del 2015. Polichetti, che all’indomani dello scandalo si dimise subito dalla carica di vice sindaco, ha sempre sostenuto la sua innocenza e la sua totale estraneità ai fatti. Il politico cavese – che come gli altri imputati ha visto la propria condanna definitiva su dettato della Corte di Cassazione Nelle motivazioni dei giudici si faceva riferimento come l’associazione capeggiata da Dante Zullo avesse posseduto i requisiti di un gruppo criminale mafioso. E lo stesso Appello aveva riconosciuto l’accordo tra Zullo ed Enrico Polichetti. Ora le pene definitive e per l’ex vice sindaco si profila il carcere. Nel collegio difensivo c’erano tra gli altri Marco Salerno, Teresa Sorrentino, Arturo Della Monica e Antonio Rizzo
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