Cava, Pandora Ability, ecco il progetto destinato ai diversamente abili - Le Cronache
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Cava, Pandora Ability, ecco il progetto destinato ai diversamente abili

Cava, Pandora Ability, ecco il progetto destinato ai diversamente abili

di Marco Visconti
L’associazione culturale Pandora si occupa anche di inclusione sociale tramite il progetto «Pandora Ability». 16 ragazzi, con disabilità diverse, sono uniti dalla stessa passione per la ceramica. Ciò lo si nota bene tramite i vari manufatti presenti in sede, sono belli da vedere, sono colorati e tutti hanno una loro firma: Pandora Ability. La referente del progetto Vincenza Della Femina spiega in cosa consiste «Pandora Ability» e come nasce il progetto.
Cos’è il progetto «Pandora Ability»?
«Il progetto è dedicato a un gruppo di ragazzi speciali che ha trovato la propria strada tramite la ceramica. In totale sono 16 ragazzi, che hanno diverse disabilità.
Quando nasce il progetto?
«Io e Anna Rita ci siamo conosciute tramite l’associazione La nostra famiglia, da questa amicizia è sorto il progetto nel 2014 . Ci siamo fermati mercoledì scorso, inizieremo di nuovo dal mese di settembre».
Da dove provengono i ragazzi che aderiscono al progetto?
«Provengono dall’Agro Nocerino Sarnese, da Sant’Antonio Abate e Cava de Tirreni».
Quali sono i feedback dei ragazzi che aderiscono al progetto?
«Innanzitutto i ragazzi si conoscono da tanto tempo, partecipato all’attività laboratoriale con grande entusiasmo. Quando arriva un nuovo ragazzo, loro lo accolgono subito nel gruppo. Come tradizione, in vista della giornata della disabilità, diamo vita a un evento in cui i protagonisti sono i ragazzi disabili, ebbene loro insegnano ai normotipi come realizzare i prodotti di ceramica. Racconto inoltre l’esperienza di Francesco, uno dei membri del gruppo il quale è venuto da noi dopo che il suo professore di sostegno si è messo in contatto con noi per aiutarlo tramite il progetto, perché a scuola non voleva lavorare.
Quando Francesco è venuto da noi, ci ha detto, cito le sue parole, “mi avete salvato la vita stando in quest’isola che non c’è”».
Quali iniziative hanno coinvolto i ragazzi disabili al di fuori della sede associativa?
«Siamo stati a Corbara, a Vietri e alla Reggia di Caserta col progetto “Buongiorno ceramica”».
Il progetto è ambizioso e funzionale per i disabili, perché aderiscono solo 16 ragazzi?
«In realtà le richieste sono tante, purtroppo la sede non è grande per ospitare altri ragazzi. Ci auguriamo di avere un altro spazio per ospitare tanti ragazzi».