Cava. Bancarotta, processo da rifare per Lucia Ferrara - Le Cronache Giudiziaria
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Cava. Bancarotta, processo da rifare per Lucia Ferrara

Cava. Bancarotta, processo da rifare per Lucia Ferrara

Cava de’ Tirreni. Nuovo giudizio in Appello a Napoli per Lucia Ferrara di Cava de’ Tirreni condannata in primo e secondo grado a 3 anni di reclusione per i reati di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale, in relazione alla società “Vitale & Ferrara di Salvatore Vitale & C s.n.c.” e alla ditta individuale “Tirrenia Auto”, entrambe fallite. “Essendo parzialmente fondati alcuni motivi di ricorso, la sentenza impugnata, limitatamente alla bancarotta fraudolenta per distrazione va annullata con rinvio alla Corte di appello di Napoli per un nuovo esame, che avrà a oggetto le censure specificamente mosse dalla 65enne a ciascuna delle operazioni distrattive contestate”, scrive la Corte di Cassazione accogliendo l’istanza. Per la difesa  la sentenza impugnata “è stata redatta per relationem rispetto alla sentenza di primo grado” e tuttavia aveva censurato la sentenza del Tribunale proprio per mancanza di motivazione, sostenendo che il giudice di primo grado si era “limitato a individuare i singoli elementi di condotta contestati agli imputati, senza operare alcuna valutazione degli stessi né sotto il profilo della riferibilità soggettiva, all’uno piuttosto che all’altro imputato, né sotto il profilo della fraudolenza delle singole condotte distrattive”. Ferrara sostiene che nonostante le evidenti lacune della sentenza di primo grado, la Corte di appello si sarebbe “limitata esclusivamente a ritenere ampiamente condivisibile sia l’analitica ricostruzione dei fatti che l’ampia motivazione posti a fondamento della decisione di prime cure”. Con una seconda censura, la 65enne contesta il riferimento fatto dai giudici di merito alle «nozioni» di “gruppo societario” e di “società collegate”.  Ferrara inoltre sostiene che i giudici di merito avrebbero desunto la sussistenza di un “gruppo societario” esclusivamente dalla circostanza che le diverse operazioni oggetto di imputazione erano avvenute tra società la cui titolarità era formalmente o informalmente attribuita a Vitale Salvatore e Ferrara Lucia. Con riferimento all’altra «nozione», la ricorrente sostiene che i giudici di merito, riconoscendo il collegamento tra le società in questione, sarebbero caduti in evidente contraddizione. In sostanza la Corte di appello ha  ignorato le osservazioni difensive e la Cassazione ha disposto un nuovo processo in Appello a Napoli “limitatamente alla bancarotta fraudolenta per distrazione”