Castellabate. Una notte di stelle - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Castellabate. Una notte di stelle

Castellabate. Una notte di stelle

Nello scenario storico del cortile del castello di Castellabate, una serata musicale degna di nota per la presenza di artisti internazionali e per un programma musicale di grande impegno. Di scena il Quintet Naydenova-Deidda che ha eseguito brani e pezzi classici di magistrale esecuzione. Il concerto è stato un viaggio tra differenti generi musicali, dalle romanze da salotto della Vienna di fine Ottocento al nuovo Tango di Piazzolla e alla Valse Musette francese, espressioni ampiamente contaminate dal jazz, di cui oggi rappresentano un’eredità e allo stesso tempo una strada originale e autonoma. Un concerto spettacolare e dinamico, che ha avuto una cornice di pubblico che ha assistito con grande interesse e competenza per l’energia del gruppo e per l’originalità dell’evento. Il repertorio, assai gradevole e popolare, denota una ricerca accurata dei tratti comuni esistenti tra diverse culture e tradizioni musicali, come a voler suggerire l’esistenza di un’unità linguistica di tipo ancestrale, inaspettata ma reale. Dalle armonie del Tango, nelle due accezioni di classico e “nuevo”, ai ritmi andalusi evocati da compositori centro-americani di lingua spagnola, procedendo a ritroso fino alle sonate classiche della Vienna di fine Ottocento e alla Valse Musette di estrazione francese, il concerto ha tracciato un magico fil rouge, che suggerisce l’esistenza di un’unità linguistica e musicale di tipo ancestrale, inaspettata ma reale. Protagonisti un gruppo di noti artisti incontratesi nel 2024, e nonostante le loro diversità musicale hanno sapientemente messo insieme , tra classico e moderno un invidiabile repertorio internazionale per un pubblico sempre più esigente. Così, la violinista bulgara Kameliya Naydenova e il sassofonista jazz italiano Sandro Deidda, docenti del Conservatorio di Salerno, musicisti di differente estrazione ma accomunati dal desiderio di ampliare i propri orizzonti. La formazione si completa con l’eccellente pianista salernitano Gian Pio Vetromile, il chitarrista Giacomo Castaldo, giovane talento napoletano e l’impetuoso percussionista cilentano Pietro Ciuccio. La brillante tecnica violinistica della Naydenova ha emozionato in vari brani virtuosistici di genere classico, mentre i colori del clarinetto di Deidda hanno evocato le affascinanti atmosfere mitteleuropee dello stile Manouche e si sono fusi con i ritmi andalusi dei compositori spagnoli e sudamericani, rivelando inaspettate analogie esistenti tra culture diverse, che suggeriscono l’esistenza di un’unità linguistica musicale ancestrale, insospettabile ma reale. La giovane formazione in concerto ha entusiasmato la grande platea che ha lungamente applaudito gli artisti per i loro virtuosismi individuali, così agli strumenti: Kamelyia Naydenova, violino e voce; Sandro Deidda Sax e clarinetto; Giacomo Castaldo alla chitarra; Gian Pio Vetromile al pianoforte e Pietro Ciuccio alle percussioni. Una serata sotto le stelle cadenti di questo sorprendente agosto che per l’originalità dello spettacolo ha scatenato un’energia fra applausi e bis chiesti agli artisti. Possiamo affermare che l’incontro di questi eclettici artisti ha dato vita ad una formazione singolare, eseguendo un genere che non ha frontiere, aspirando da tutte le contaminazioni per far parlare gli strumenti un linguaggio che unisce il ritmo alle melodie senza tempo. Nota della serata, in un finale entusiasmante, ha visto la Naydenova (con febbre a 39) esibirsi con un magistrale mash-up interpretando con voce la canzone “Besame Mucho” della messicana Consuelo Velasquez, rinunciando però alla seconda esibizione con “Vacanze romane”, dei Matia Bazar, ma ha travolto il pubblico con una trascinante esecuzione al violino della “Czardas” di Vittorio Monti, concesso come bis a grande richiesta del pubblico. Comunque l’attesa del numerosissimo pubblico, per la Naydenova febbricitante, è stata compensata da un concerto entusiasmante, coronato da una standing ovation finale. Con i due leader suonava l’eccellente pianista salernitano Gian Pio Vetromile, che ha evidenziato una costante pulizia d’esecuzione, insieme al giovane chitarrista napoletano, il versatile Giacomo Castaldo, direttamente dal Conservatorio G. Martucci di Salerno, dove si è messo in luce per la precocità del suo talento. Infine menzione speciale per il cilentano Pietro Ciuccio, vero e proprio maestro delle percussioni etniche, che in due momenti solistici ha affascinato gli spettatori, trascinandoli in dimensioni esotiche e terragne. Gradito ospite l’attore bergamasco Marcello Zagaria, che ha regalato al pubblico due momenti di energia, recitando con grande partecipazione e carisma due poesie: la prima, “Tango”, un’opera poco nota di Jorge Luis Borges e alle prese con una verde milonga, di Paolo Conte, il testo di una delle più celebri canzoni del compositore e cantante astigiano. Sandro Deidda ha presentato ogni brano, inframmezzando le informazioni musicali e si è detto entusiasta del pubblico, informando tutti i presente che il concerto verrà ripetuto nell’Arena del Mare il 21 agosto prossimo a San Marco di Castellabate, dove la formazione Naydenova-Deidda Quintet, chiuderà il Blue Lizard Fest, organizzato da Luca Pascale. Giuseppe Ianni