Caso Sarim, “Città Libera”: «Ancora una volta si marcia sulla pelle di inermi cittadini» - Le Cronache
Agropoli Attualità Provincia

Caso Sarim, “Città Libera”: «Ancora una volta si marcia sulla pelle di inermi cittadini»

Caso Sarim, “Città Libera”: «Ancora una volta si marcia sulla pelle di inermi cittadini»

di Arturo Calabrese

Il caso Sarim ad Agropoli diventa uno tsunami che colpisce l’intera Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento, ente che raggruppa, oltre alla già citata città, Cicerale, Capaccio Paestum, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro Cilento, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara. Ed è proprio dalla città dei templi che arriva una nota dell’associazione “Città Libera” in cui si esprimono varie preoccupazioni sulla situazione. Luigi Delli Priscoli, Marianna Matrone e Lucio jack Di Filippo, gli associati, espongono dubbi inerenti alla gestione dei rifiuti solidi urbani: «Quasi 2 milioni di euro, oltre Iva, di arretrati accumulati che la SARIM chiede al Comune di Agropoli per la raccolta dei rifiuti. Fin qui, non sono fatti nostri – dicono – ad allarmarci è la nota del Sindaco Mutalipassi in cui specifica che la SARIM ha “erroneamente inviato la nota al Comune di Agropoli anziché all’Unione Comuni Paestum – Alto Cilento”. «Perché la SARIM ha chiesto i soldi ad Agropoli? E, se Agropoli non paga, chi paga? I capaccesi? Sembra assurdo, ma è così. Motivo: l’Unione dei Comuni è una trappola. Perché il Comune di Agropoli non ha fatto un appalto diretto con la Sarim essendo un Ente “maggiore”? Perché il Presidente dell’Unione dei Comuni, nonché sindaco di Capaccio Paestum, ha messo a rischio le tasche di noi cittadini capaccesi esponendoci a saldare le fatture della Sarim se non paga Agropoli? – si legge nella nota – l’Unione è finanziata dai comuni che ne fanno parte».

Il ragionamento dell’associazione “Città Libera” si fa poi più ampio: «Si tratta di una situazione davvero assurda – attaccano – che fa ulteriormente riflettere sull’improvvida scelta di far entrare nel 2019, all’indomani dell’insediamento della Giunta Alfieri, il Comune di Capaccio Paestum in questo organismo che sta costando ai capaccesi l’ira di Dio in termini economici senza alcun vantaggio diretto». Il trio di cittadini capaccesi getta benzina sul fuoco e non le manda certo a dire all’amministrazione cittadina: «L’ulteriore beffa, sempre legata a questa sorta di Principato Ultra guidato da Franco Alfieri, è la decisione, di fatto presa da tempo, di accorpare tutti i Comandi di Polizia Locale (Vigili Urbani) sotto l’egida unionale con sede Agropoli – le forti parole – tanto è vero che, come risulta facilmente evidente per ogni cittadino, le eventuali multe che arrivano arrecano il contrassegno del Comune di Agropoli, sede addetta alla riscossione. Un paradosso che mortifica anni di storia e che spoglia Capaccio Paestum della sua autonomia finanziaria e la costringe ad assumersi debiti non suoi. Di questo renda conto chi ha votato la scellerata scelta». La nota di “Città Libera” entra a gamba tesa in una situazione già molto focosa di per sé e che nei giorni scorsi ha letteralmente infiammato la piazza agropolese. Quello che ormai può essere definito “Caso Sarim” è destinato ad ampliarsi maggiormente, fino a quando la cosa pubblica non farà chiarezza.