Casciello: avviato percorso con Noi Moderati - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Casciello: avviato percorso con Noi Moderati

Casciello: avviato  percorso con Noi Moderati

di Arturo Calabrese

Gigi Casciello non sarà tra i candidati al consiglio regionale della Campania, come già dichiarato in precedenza. La conferma arriva dal diretto interessato, da alcune settimane senza casa politica dopo aver lasciato Azione, seguendo i passi di Gelmini, Carfagna e Versace, oggi vicine a Noi Moderati con l’associazione politica costituita all’indomani dell’addio a Calenda. Casciello, partiamo dagli ultimi fatti di cronaca: l’arresto di Franco Alfieri. Come commenta? «E’ costume del Pd, dei 5stelle e della sinistra italiana utilizzare le vicende giudiziarie per delegittimare gli avversari politici. Io vengo da un’altra cultura, credo nella politica e il mio essere garantista non viene meno quando a essere coinvolto è un esponente politico di cui non condivido nulla e di cui ho alcuna stima, come nel caso di Franco Alfieri. Quindi attendo le sentenze per esprimere un giudizio di merito. Altro è il giudizio politico su Franco Alfieri. E in questa regione senza memoria e di improvvisati anti-sistema deluchiano, già nel 2019 chiesi, da parlamentare, lo scioglimento del Comune di Agropoli al tempo non più amministrato da Alfieri ma in seguito alla perquisizione disposta dalla Dda nei confronti dello stesso Alfieri, al tempo capostaff del presidente della Regione. Ed è triste assistere, non tanto ai peana assolutori di sindaci e amministratori cilentani, ma all’evidente ossequio ad un sistema e a un personaggio che ha costruito con la sua famiglia un sistema di potere economico con il quale ha controllato il consenso nel Cilento». Si parla spesso di Sistema: sistema Salerno, sistema De Luca, sistema Cilento. Alla luce di quanto emerso dall’inchiesta che ha condotto in carcere Franco Alfieri, secondo lei si può parlare davvero di sistema? «E’ chiaramente un sistema di controllo del consenso e di gestione dei territori. E soprattutto è riconosciuto come tale da quanti ad esso si riferiscono e si rivolgono. Ma se si è arrivati a questo punto la colpa è anche, se non soprattutto, della presunta “intellighentia” di questa provincia ripiegata, genuflessa a De Luca da decenni. Ma con lo stesso ardore lo abbandoneranno quando non sarà più presidente della Regione…» Lei ha lasciato Azione. Cosa è accaduto? «Ho semplicemente commesso un errore ad aderire Azione, non poteva essere la mia casa politica e culturale: ho creduto si potesse costruire davvero un terzo polo ma gli elettori ci hanno indicato una strada diversa. Ripeto, ho commesso un errore e mi scuso con quanti ho convinto ad aderire”. Si parla di un suo avvicinamento a Noi Moderati, conferma? «Con Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Giusy Versace e altri amici abbiamo avviato un percorso anche con Noi Moderati ma resto convinto sia necessario costruire una “casa” più grande che possa accogliere quanti, non solo i delusi del terzo polo, ritengono necessario dare spazio a una politica liberale e popolare con al centro i temi della famiglia, dell’equità sociale e territoriale, dei diritti. E questi temi non sono certo di proprietà della sinistra». Lei ha già dichiarato di non essere intenzionato a candidarsi alle Regionali, ha cambiato idea? «No, non ho cambiato idea. Non ho alcuna intenzione di candidarmi alle elezioni regionali». Gelmini, Carfagna e Versace sono di nuovo vicine al centrodestra. Lei sarebbe pronto a tornare? «Come le ho già detto con Carfagna, Gelmini e Versace c’è innanzitutto un rapporto di amicizia e di condivisione di percorso politico». Qual è secondo lei il profilo giusto per vincere le elezioni europee? In ballo c’è il nome di Martusciello, secondo lei è la figura giusta? «Fulvio Martusciello si è legittimamente autocandidato ma non mi pare sia l’unico pronto a scendere in campo per il centrodestra. E comunque molto dipenderà anche da cosa farà il centrosinistra e se De Luca si ostinerà a volersi candidare a tutti i costi. Mi pare evidente che se il centrosinistra dovesse spaccarsi e affrontare le elezioni con due candidati la vittoria per il centrodestra potrebbe essere a portata di mano e crescerebbe il numero degli aspiranti candidati. In ogni caso per il centrodestra decideranno i vertici nazionali dei partiti che a differenza del centrosinistra non devono fare i conti con qualche cacicco. Spero solo che si conoscano per tempo i candidati e i programmi. Al voto per le regionali manca un anno e non mi sembra un tempo infinito».