Carta, calamaio e penna! Su, avanti, scriviamo…(tutti insieme). Veniamo noi (sempre tutti insieme) con questa mia a dirvi, adirvi una parola. Si una sola parola. Anzi, una sola domanda.
Presidente Iervolino, cosa le ha fatto Salerno?
E’ stato accolto, giustamente, con tutti gli onori, vezzeggiato, coccolato, portato in trionfo. Una città che si è esaltata alle sue parole, per i suoi programmi. Squadra a sinistra della classifica, costruzione di un centro sportivo, organizzazione tecnica sul modello Atalanta o Sassuolo. La festa in piazza della Concordia si trasformò in un trionfo personale, costringendo perfino il suo amatissimo nemico De Luca, a lasciarLe la scena. E la scena fu tutta per Lei, come un consumato prim’attore, come un re delle sceneggiata infilò con le sue parole anche il povero sindaco Napoli, persona perbene e giunto in ritardo per sistemare la parte burocratica per permettere lo svolgimento della manifestazione. In cambio il sindaco fu prese a fischi e pernacchi. Poi ha combinato un disastro tecnico per la città e i suoi tifosi e un disastro economico che ovviamente lo ha danneggiato e i cui riflessi negativi si sentiranno anche nelle prossime settimane. Vede caro Presidente, si può anche retrocedere, il calcio è uno sport con tutte le variabili del caso. Ma non si può precipitare in serie B nella vergogna e nella infamia, mortificando oltre 100 anni di storia e una tifoseria che fino all’ultimo ha fatto il proprio dovere. Lei, mister foulardino, si è offeso perché trenta tifosi le volevano parlare a fine partita, ha respinto ogni richiesta di dialogo e di confronto, ha preferito De Sanctis a Sabatini, salvo riprendere quest’ultimo, per accontentare i tifosi e non per convinzione, che ha finito di infiocchettare il tracollo. Ha preferito Inzaghi e Liverani a Sousa, roba da Borgorosso football club, è passato da Cavani a Ikwuemesi, non ha realizzato nulla di quello che aveva promesso: basti pensare alle fumose trattative per l’acquisto di terreni per il centro sportivo. Salvo poi dichiarare di volerlo fare al Mary Rose, senza sapere che vi erano, secondo il Comune di Pontecagnano, una serie di abusi edilizi. Cosa le ha fatto Salerno? La Digos è diventata la sua alleata preferito, mai visto di tifosi convocati in Questura, di striscioni rimossi, mai vista una Curva che non lancia un coro di dissenso (non di male educazione). E’ colpa dei tifosi se Lei ha sul libro paga, come dicono, 126 dipendenti? E’ colpa dei tifosi la gestione degli acquisti e delle cessioni? E’ vero, hanno sbagliato i suoi collaboratori ma Lei ha avallato e deve assumersi le reposnsabilità di questa vergognosa stagione. La lettera di Totò e Peppino era certamente più breve. Come è breve è il futuro che aspetta la Salernitana, moltopiù preoccupante di quello che è successo. Ritengo non corretto il suo silenzio, nè frasi da capocantiere dell’Anas “stiamo lavorando per voi”. Come è grave è stato il suo silenzio nel giorno della retrocessione matematica dove ha ritenuto di non dire nulla, anche una frase di circostanza. Salerno non degna della sua considerazione. Anche le pietre sanno che vuole vendere la società, tra trattative più o meno serie come capita in queste circostanze. Legittimo. Però bisogna fare chiarezza sul futuro, ed è quello che chiede un’ intera città. Lei ha perso la cosa più preziosa per un presidente, la credibilità. Non è vero? Allora ci stupisca, non faccia come D’Alema dica qualcosa di sinistra. Se dovesse restare dovrà ricostruire dalle macerie e non sarà impresa facile, ma come detto il calcio è uno sport con molte variabili. Si sale e si scende come sull’ottovolante. Se resta faccia piazza pulita e dia un segnale: provi ad acquistare l’Arechi. Una volta la definii Re tentenna. Non mi sono sbagliato. Ma è più importante è che non sbagli più Lei. t*