di Monica De Santis
Una lettera sincera, onesta e soprattutto scritta senza voler fare alcuna retorica, quella scritta nella giornata di ieri da Carmela Santarcangelo, dirigente scolastico del Liceo Torquato Tasso di Salerno ed indirizzata a tutti i docenti. La preside dello storico liceo di piazza San Francesco ha postato la lettera sul suo profilo Facebook ottenendo da subito numerosi lik e commenti anche da altri dirigenti scolastici che hanno apprezzato le sue osservazioni e le sue riflessioni fatte ad un anno dall’inizio della pandemia. “Nelle ultime settimane mi giungono email di genitori preoccupati per i figli che vedono troppo tempo al pc o ai cellulari. In effetti, molti studenti si stanno “spegnendo”, specie dopo l’ultimo, senza dubbio necessario, stop alle attività didattiche in presenza”. Scrive la Santarcangelo, che poi prosegue “Qualcuno lamenta un orario delle lezioni giornaliero ben superiore a quello stabilito…contrattualmente…per i lavoratori, elencandomi le attività pomeridiane, talvolta in contemporaneità tra loro. Altri, segnalano disagi diversificati che sembrano allontanare l’attenzione di ragazzi che si chiudono sempre più in un mondo loro, popolato di ansie e paure e, qualche volta, di reazioni al di fuori di schemi che non sempre appaiono conformi e consoni alla socialità virtuale. – prosegue ancora la preside – Ebbene, nessuno di noi aveva immaginato che quel primo lockdown si trasformasse in un cambiamento nella “fruizione e gestione” delle nostre vite e di quelle dei nostri ragazzi. Sta a noi gestire quel cambiamento e contenere non solo i contagi, ma soprattutto i danni alla sfera psicoaffettiva dei ragazzi a noi affidati. Più diversifichiamo l’approccio didattico, migliori risposte avremo dai ragazzi che, ahimè, stanno cominciando ad avere una sorta di rigetto e disincanto che li porta a vivere mondi paralleli in realtà anche pericolose. Siamo in un loop lezione/interrogazione/performance attesa che rischia di ritorcersi contro di noi. Alunni e famiglie lanciano un grido di aiuto che non possiamo non ascoltare. Noi possiamo e dobbiamo, in questo momento storico, dare delle risposte con gli strumenti che ci sono consentiti. Le ragioni della didattica tradizionale ci devono sempre sorreggere per garantire il rigore dell’approccio didattico. Ma questo rigore deve essere coniugato con quello della necessaria flessibilità nell’approccio che tenga in debita considerazione le esigenze, permettetemi di definirle bisogni!, da ciascuno manifestate. Sperimentiamo forme di verifica e valutazione non tradizionali, siamo flessibili con i ragazzi evitando di creae accavallamenti delle lezioni nella stessa giornata (lezioni tra cui i ragazzi sono costretti a scegliere inimicandosi l’uno o l’altro docente referente dell’attività). Fate loro scegliere liberamente, anche nella consapevolezza che il monte ore, in quest’anomalo anno scolastico, è rispettato dalla pianificazione delle attività. – conclude la dirigente Carmela Santarcangelo – Garantiamo un dialogo costante, anche sacrificando la lezione del giorno o l’interrogazione. Ricordiamo a noi stessi che la nostra società ha bisogno di persone serene che vengono messe in grado di affrontare le asperità del quotidiano. Contribuiamo a far crescere menti sane. E quelle menti sane recupereranno qualsiasi conoscenza e competenza che, in questo momento, ci sembra non raggiunta. Diamo ed abbiamo fiducia in un futuro che, con l’avvio della campagna vaccinale, cominciamo timidamente ad intravedere al di là delle nuvole che affollano questo nostro presente”.
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