di Andrea Pellegrino Giù le mani dalla Capitaneria di Porto, dalla sede della Dogana e dalla caserma dei Vigili del Fuoco. Alle spalle del Crescent si toccherà poco o nulla rispetto a quanto precedentemente immaginato dall’amministrazione comunale di Salerno. La Soprintendenza di Salerno, infatti, si è resa conto che gli edifici di Capitaneria di Porto, della Dogana e dei Vigili del Fuoco non possono essere abbattuti perché sottoposti a vincolo. Insomma hanno il loro “valore storico” e non possono muoversi da lì. Anzi il Comune – se vorrà fare cosa buona e giusta – potrà recuperarli e salvaguardarli. Per l’attuazione della seconda fase della riqualificazione di Santa Teresa (secondo comparto) occorrerà rivedere il tutto. Non fosse altro che oltre alla “sorpresa” vincolo per gli edifici della Capitaneria, Dogana e Vigili del Fuoco, ci sarebbe anche un motivo economico. I rappresentanti dello Stato, infatti, hanno fatto sapere che «in considerazione della grave crisi economica che attraversa il Paese» non cacceranno un euro. Per costruire gli eventuali nuovi edifici, utili al restyling del molo Manfredi (che dovrà accogliere la navi da crociera) occorrerà l’intervento dei privati che dovranno a loro volta garantire anche servizi e spazi pubblici. Insomma si utilizzerà la formula Crescent. Intanto l’Autorità Portuale di Salerno starebbe lavorando ad una variante al piano regolatore del porto commerciale, per rivedere gli spazi anche in vista dell’entrata in funzione della nuova Stazione Marittima. Intanto per l’edificio Crescent s’attende l’eventuale autorizzazione da parte della Soprintendenza di Salerno ed il conseguente dissequestro del cantiere da parte della Procura di Salerno. Entro due settimane il soprintendente, Gennaro Miccio, dovrà pronunciarsi in merito alla nuova autorizzazione rilasciata dalla commissione per il paesaggio. Solo allora si saprà il vero destino del Crescent. Per Franco Tavella, segretario regionale della Cgil: «Quello che sta accadendo è segno di un sistema che non funziona. I pareri, le autorizzazioni e tutti gli atti devono essere prodotti a monte non durante l’esecuzione dell’opera. Se l’opera parte deve concludersi. In caso contrario non solo l’imprenditori scappano ma non arrivano proprio qui a Salerno».
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