di Arturo Calabrese
Ancora sangue, ancora una tragedia sulla Strada Statale 18 all’altezza di Capaccio Paestum presso lo svincolo che conduce al capoluogo. Nel primo pomeriggio di ieri, un’auto e una moto si sono scontrate frontalmente. Morta la coppia, uomo e donna, che viaggiava sulla due ruote, gravemente ferito l’autista. Per lui è stato necessario il trasporto all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno con l’eliambulanza. Cosimo Spagnuolo era un 48enne di Atripalda, in provincia di Avellino, il ferito è un 49enne di Vallo della Lucania. La donna, di anni 50m si chiamava Rossana Arena. Secondo una primissima ricostruzione, l’auto procedeva da Agropoli verso nord, in senso di marcia contrario la moto. L’auto era lanciata a forte velocità e stava sorpassando , sarebbe stato quindi impossibile evitare l’impatto nel quale sono state coinvolte anche altre due auto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Agropoli, che hanno estratto il ferito dalle lamiere contorte dell’auto, insieme alla polizia stradale e ai carabinieri della compagnia di Agropoli. Chiuso il tratto tra Agropoli e l’uscita di Cafasso per permettere i soccorsi oltre che l’atterraggio del mezzo aereo che ha condotto il ferito in ospedale dove è al momento tenuto sotto controllo essendo in pericolo di vita. È lunga la scia di sangue sulla Strada Statale 18. Solo nel 2024, con la tragedia di ieri, sono ben sette le vittime. La ferita della morte del giovane di Battipaglia Mattia Di Vece, dopo una lunga agonia, è ancora aperta. A giugno persero la vita tre anziani. A luglio un centauro. Anche per quanto riguarda lo scorso anno, l’elenco è purtroppo molto lungo. Si ricorda, ad esempio, la coppia di coniugi ed un’anziana che si recavano per una emergenza all’ospedale di Eboli. La Strada Statale 18 si rivela dunque sempre più pericolosa, mentre alla base degli incidenti pare esserci sempre l’alta velocità. I sinistri, infatti, avvengono per sorpassi azzardati, distrazioni, manovre al limite del codice della strada. Tante, troppe, le lapidi su quei chilometri, tristi testimonianze di tragedie che si ripetono.