Capaccio Paestum, Sica parlava già di Sorrentino - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Il consigliere di minoranza Emanuele Sica, esponente di “Libertà e Progresso per Capaccio Paestum”, nel consiglio comunale del 28 ottobre aveva sollevato una questione rilevante riguardo alla figura di Francesco Sorrentino, funzionario a capo del servizio ragioneria del comune.

Sorrentino avrebbe dovuto firmare il piano di riequilibrio finanziario per il comune, ma la sua posizione era diventata oggetto di discussione e preoccupazione.

Sica aveva già messo in guardia i consiglieri sulla possibile criticità della situazione, ma, durante il consiglio, le sue osservazioni erano state duramente attaccate, con tanto di minacce di querela nei suoi confronti. Nonostante l’attenzione sollevata dal consigliere, la vicenda sembrava essere caduta nel dimenticatoio, senza ulteriori approfondimenti.

In quel periodo, infatti, Sorrentino non era stato ancora sospeso dal sindaco di Cava de’ Tirreni, ma la sua posizione era già oggetto di dibattito. La questione ha creato un clima di incertezza, aggravato dalla situazione finanziaria del comune di Capaccio Paestum.

A seguito dell’arresto del sindaco Franco Alfieri il 3 ottobre, il comune è attualmente in una fase delicata, con la maggioranza retta dal vicesindaco Maria Antonietta Di Filippo. Il comune si trova a fronteggiare una situazione di predissesto e un debito complessivo di circa 40 milioni di euro.

Le difficoltà finanziarie hanno reso ancora più urgente l’approvazione del piano di riequilibrio, un documento che avrebbe dovuto essere firmato da Sorrentino, ma che sembra aver subito dei rallentamenti, suscitando preoccupazioni tra i consiglieri. Nel consiglio comunale del 28 ottobre, Sica aveva evidenziato come la gestione delle risorse e la firma del piano di riequilibrio fossero cruciali per evitare che la situazione finanziaria del comune peggiorasse ulteriormente.

Tuttavia, il suo intervento era stato fortemente criticato dalla maggioranza, con attacchi personali e minacce di querela. Questo ha sollevato non poche polemiche, soprattutto per il fatto che il consigliere di minoranza stava cercando di richiamare l’attenzione su un aspetto fondamentale per il futuro del comune, ma senza ricevere il giusto ascolto.

Sica aveva anche sottolineato come il piano di riequilibrio fosse una delle principali risposte per risanare le finanze comunali, e che l’incertezza rischiasse di compromettere ulteriormente la credibilità dell’amministrazione. Nonostante le sue preoccupazioni, il dibattito in consiglio si era rapidamente spostato su attacchi personali, con il consigliere di minoranza accusato di alimentare polemiche sterili e di cercare visibilità a discapito delle questioni più importanti per la comunità.

La situazione di Capaccio Paestum è tutt’altro che semplice: con un debito che supera i 40 milioni di euro e una condizione di predissesto, il comune si trova a dover affrontare sfide enormi. La gestione delle risorse pubbliche e la risoluzione della crisi finanziaria sono diventati temi centrali per il futuro dell’amministrazione.

In questo contesto, il ruolo di figure come Francesco Sorrentino, incaricato della firma del piano di riequilibrio, risulta fondamentale, ma anche molto delicato. L’amministrazione, purtroppo, sembra non aver saputo affrontare con la necessaria determinazione la questione del riequilibrio finanziario, lasciando che la situazione economica del comune si deteriorasse nel corso degli anni.

In questo scenario, le critiche di Sica e le sue preoccupazioni per l’andamento della situazione finanziaria sono apparse più che legittime, ma sono state subito etichettate come un tentativo di destabilizzazione politica, piuttosto che come un serio tentativo di risolvere le problematiche del comune.

Inoltre, la decisione di attaccare personalmente il consigliere Sica e di minacciarlo di querela ha contribuito a creare un clima di tensione, che ha reso ancora più difficile affrontare le vere questioni sul tavolo. La gestione delle risorse finanziarie e la risoluzione della crisi sono temi troppo seri per essere usati come leva politica, ma questo sembra essere accaduto in occasione dell’intervento del consigliere di minoranza. Nel frattempo, la situazione di Capaccio Paestum continua a evolversi.

Con l’amministrazione che affronta una condizione di predissesto, la gestione delle risorse e il piano di riequilibrio diventano priorità urgenti. La speranza è che riesca a mettere da parte le divisioni politiche e a concentrarsi sull’obiettivo comune di risanare le finanze comunali e garantire un futuro più stabile per la comunità. Nel frattempo, l’attività politica del comune è monitorata da vicino dalla cittadinanza, che si aspetta azioni concrete e non solo polemiche.

Sica, purtroppo, sembra essere rimasto isolato nel suo tentativo di far luce su una situazione che potrebbe avere conseguenze disastrose per la comunità. La vicenda, tuttavia, non è ancora conclusa, e il futuro finanziario del comune dipenderà dalla capacità dell’amministrazione di affrontare le sfide economic

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