di Erika Noschese
È ufficialmente iniziata una nuova era per il Movimento 5 Stelle che ufficializza l’addio a Beppe Grillo, fondatore e garante. La seconda votazione ha infatti evidenziato la volontà di tanti attivisti di iniziare un nuovo corso. Tra le novità più importante la stop al limite dei due mandati che passeranno così a tre. «Lo stop al limite dei due mandati per gli eletti a cariche rappresentative del Movimento 5 Stelle non equivale ad aprire al carrierismo politico. Nelle prossime settimane si troverà una soluzione equilibrata sulla base delle indicazioni pervenute dagli iscritti», ha dichiarato il consigliere regionale Michele Cammarano, presidente della commissione Aree interne.
Consigliere Cammarano, per il Movimento 5 Stelle si apre una nuova fase dopo il no alla figura del Garante. Si chiude l’era Grillo…
«Sarò sempre grato a Beppe Grillo e a Gianroberto Casaleggio per aver dato origine a una forza politica che ha messo al centro della propria azione obiettivi in cui ho sempre creduto. Avrei apprezzato, da parte di Grillo, un coinvolgimento maggiore negli ultimi anni sulle battaglie che abbiamo portato avanti. Ma sono orgoglioso del grande lavoro svolto dal presidente Giuseppe Conte, che con determinazione e ascolto ha saputo tracciare una nuova rotta per il Movimento».
Cosa aspettarsi da questo nuovo corso del Movimento?
«Mi aspetto una rinnovata determinazione nel rispondere alle sfide del Paese. Il Movimento ha acquisito esperienze e competenze che ci permetteranno di lottare contro le ingiustizie sociali e ambientali con soluzioni ancora più concrete e pragmatiche. Questa Costituente ci consente di essere più uniti, più forti e più efficaci nel portare avanti temi decisivi, con l’ambizione di cambiare le cose».
La querelle tra Grillo e Conte, secondo lei, penalizza gli attivisti?
«Una forza politica che discute al proprio interno dimostra di possedere grande vitalità. Il dibattito tra Grillo e Conte ha consentito alla base del Movimento di ragionare sul futuro e di autodeterminarsi. Adesso però è il momento di superare le divisioni per rilanciare i nostri valori fondanti. I tempi sono maturi per ritrovare un’unità di intenti e portare avanti le battaglie su cui gli iscritti si sono espressi in queste settimane».
Si ipotizza una modifica al simbolo, favorevole o contrario?
«Il nome e il simbolo rappresentano il nostro passato ma mi auguro che ci accompagnino orgogliosamente anche nel prossimo futuro. Comprendo la necessità di evolvere, ma sono molto legato alla nostra identità e confido che la transizione che stiamo percorrendo non modifichi questi aspetti».
Quali sono le novità che accoglie con maggiore favore?
«La base ha dimostrato grande interesse nei confronti di temi cruciali come la transizione ecologica, la giustizia sociale e l’economia sostenibile. Tra le proposte che considero più significative, ci sono quelle su sanità, lavoro dignitoso, diritti sociali per tutte le aree del Paese, anche quelle più periferiche, e l’impegno per la pace. Sono convinto che indicazioni che sono arrivate possano rafforzare il Movimento, rendendolo più in sintonia con le reali esigenze del paese».
Sì alle alleanze, in vista delle regionali quale sarà la posizione del Movimento? Con chi crede sia giusto collocarsi?
«Con chi condivide i nostri valori e i nostri progetti. Solo sulla base dei programmi è possibile costruire un’alleanza. Valuteremo se ci saranno le condizioni per creare una coalizione forte che rappresenti un’alternativa credibile al centrodestra. L’importante è essere un motore di cambiamento, unendo tutte le forze che vogliono dare una svolta alla Campania».
Terzo mandato per De Luca, il centrosinistra si spacca. Che ruolo giocherà il M5S?
«La discussione interna al Partito Democratico non ci riguarda. Ci preme invece chiarire che la legge regionale che apre al terzo mandato del presidente De Luca contrasta fortemente con le chiare indicazioni del legislatore nazionale. Non si può ignorare un limite sacrosanto previsto per la figura apicale della Regione, che risponde alla necessità di promuovere l’alternanza al potere, evitando che una singola figura politica accumuli un’influenza eccessiva nel tempo. Su questo punto siamo stati chiari in Aula e la nostra posizione non cambia».
Stop al limite dei due mandati, un’occasione per portare avanti il lavoro avviato in questi anni…
«Lo stop al limite dei due mandati per gli eletti a cariche rappresentative del Movimento 5 Stelle non equivale ad aprire al carrierismo politico. Nelle prossime settimane si troverà una soluzione equilibrata sulla base delle indicazioni pervenute dagli iscritti, nella consapevolezza che gli stessi hanno chiesto di valorizzare competenze ed esperienze. L’importante è che non si disperda quanto fatto in questi anni nelle istituzioni, a ogni livello. Personalmente mi auguro che la commissione Aree interne che ho l’onore di presiedere, prima in Italia e tra le più produttive del Consiglio regionale, possa portare avanti il lavoro fatto fino ad oggi, a prescindere da chi la guiderà in futuro. I problemi delle aree interne non investono solo i piccoli borghi ma anche grandi comuni periferici che necessitano oggi più che mai di attenzione e di tutela».