di Salvatore Memoli
Gli scenari politici della Campania e del Salernitano sono decisamente interessanti per gli equilibri del Paese.
A distanza di qualche settimana sulla vicenda Caivano tiene la posizione di De Luca. Nonostante le opposizioni interne al suo partito ed alla sua area politica, De Luca mostra idee più lucide di altri. Chi pensa di rivoltare come un calzino Caivano sta lontano da un’analisi sana dei problemi. Questo conglomerato urbano nato senza nessuna logica urbanistica adatta alle nostre zone é innanzitutto un fallimento urbanistico. Perché le vele di Secondigliano sono state fatte esplodere e rase al suolo? Non é il caso di pensare ad un bando delle periferie anche per Caivano? A Scampia hanno fatto ammalare la gente di tumore per la presenza di amianto nelle costruzioni. La gente é morta più volte: quando l’hanno deportata in quei lager, quando le hanno regalato le case con l’amianto, quando le hanno fatto costruire una socialità malata. Pari paria Scampia i mali di Caivano non sono venuti fuori ma ci sono. Ci sono, eccome! Spazi senza aggregazioni, aggregazioni malate, insufficienti, palestre di violenze per i giovani che hanno fatto carriera. La loro vita é diventata un cult cinematografico e culturale: Gomorra é tutta Napoli oggi! Almeno per quell’area vastissima di spettatori raggiunta in tutto il mondo. Chi ha avuto il coraggio di distinguersi e prendere le distanze da Saviano autore é stato De Luca. Distanze dalla sua pubblicazione, dai suoi danni culturali, dal pericolo di contagio culturale delle giovani generazioni. Sempre lui, il De Luca sceriffo che non ha paura di affrontare e sfidare le cattedrali della cultura osannata dalla sinistra. Che non si preoccupa dei suoi stessi apparati e che mostra un’autonomia decisionale che altri non hanno. A Caivano mancano i fondamentali per una sana convivenza tra gente diversa, centrali educative disarticolate, pochezza di spazi formativi, inutilità di interventi blandi o di rattoppi sociali. Caivano deve essere verificata e se del caso rasa al suolo per un progetto periferia dai contenuti umani. Se De Luca si rende conto dei disagi di Caivano, deve denunciare la cultura e la politica che ha fatto nascere Scampia, Caivano e le banlieues napoletane dove la dimensione dell’uomo si perde, come si perdeva a Pietralata negli anni sessanta. Una fila di errori politici da cancellare, che ha promosso soltanto trasfertisti!
La politica é inadeguata e chiacchierona.
Nel paesaggio politico s’intravede una novità che ha dimensioni ed interessi nazionali: la riorganizzazione di Forza Italia che parte da Paestum. Sarà vero e possibile?! Ce l’auguriamo perché il territorio ha bisogno di una lettura plurale. Anche lo scontro destra e sinistra deve essere superato. Tra destra e sinistra, tra Meloni e De Luca ci sono tante sfumature di colori che permettono una lettura più vasta e l’individuazione di strumenti di un intervento politico e tecnico che risponde ad un’analisi più approfondita. Forza Italia se parte bene, dopo Berlusconi può dare un aiuto ai territori e può far crescere donne ed uomini nuovi che daranno speranza.
L’oggi del territorio resta De Luca, il politico all’opposizione di se stesso, colui che non lascia spazi agli altri e che non ha competitori agguerriti e preparati come lui.
Se Caivano ha bisogno di un piano delle periferie per rinascere, la politica non rinasce se continua a sparare cartucce a salve o mezze cartucce!