
Ancora un incidente sul lavoro, stavolta è accaduto a Poggiomarino dove un operaio è precipitato dall’impalcatura e ha perso la vita sul colpo dopo un volo di tre metri. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16, in un cantiere edile in via Arcivescovo D’Ambrosio, alla periferia della cittadina Vesuviana, Per Carmine Vitolo, 55 anni e originario di Sarno (frazione Lavorate), non c’è stato nulla da fare. L’operaio, dipendente per una ditta che opera nel settore del trasporto merci su strada, stava effettuando lo scarico di materiali quando è caduto nel vuoto. L’impatto è stato fortissimo, sotto lo sguardo atterrito di altri lavoratori che hanno assistito inermi alla scena. Sono stati loro i primi a tentare di soccorrere il 55enne, sono bastati pochi attimi per rendersi conto che l’uomo non rispondeva più ai tentativi di rianimazione. Sul posto sono giunti i soccorritori dei 118 ma tutto è stato inutile, i medici accorsi sul luogo dell’incidente hanno accertato soltanto il decesso dell’uomo. In via Arcivescovo D’Ambrosio, in località Pizzo Lampione a Poggiomarino, nel primo pomeriggio di ieri anche i carabinieri della stazione di Poggiomarino e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli. Oltreché sulla tragedia avvenuta sul cantiere, su cui ha acceso i riflettori la procura di Torre Annunziata che ha disposto il sequestro della salma del 55enne, sono stati avviati accertamenti anche su permessi e misure di sicurezza per i lavoratori da parte della ditta che si stava occupando della riqualificazione di un immobile. La tragedia si consuma nel giorno in cui Napoli scende in piazza per i meltameccanici che hanno chiesto maggiori tutele sul lavoro. Al loro fianco sindacati e partiti di centrosinistra, a pochi chilometri dalla protesta si è verificata l’ennesima tragedia sul lavoro: una strage infinita in Campania. Una nuova tragedia scuote la comunità di Poggiomarino, a un anno esatto dalla morte del muratore Alessandro Panariello avvenuta a Scafati. “Un’altra vita spezzata sul lavoro, un’altra ferita aperta nella nostra terra. Anche oggi si piange una vittima: un lavoratore che non farà più ritorno a casa. È inaccettabile. È intollerabile. La tragedia degli incidenti sul lavoro non può più essere trattata come una sequenza di episodi isolati o, peggio, come una triste routine. È un’emergenza nazionale. E come tale va affrontata. La frequenza con cui accadono queste morti dimostra che si sta sottovalutando la portata reale del problema. Ogni volta che cala il silenzio, ogni volta che manca una risposta concreta, si tradisce la dignità del lavoro e di chi lo svolge”. Così il deputato Marco Sarracino, della segreteria nazionale del Pd. “Abbiamo chiesto più volte – aggiunge – più controlli, più ispezioni, più strumenti per garantire che i protocolli di sicurezza non restino lettera morta. Ma le nostre richieste sono rimaste troppo spesso inascoltate. Non servono più dichiarazioni di circostanza o promesse che evaporano in poche ore. Servono fatti. Servono impegni concreti. Servono assunzioni negli enti preposti ai controlli, incentivi per la formazione, tolleranza zero per chi risparmia sulla pelle dei lavoratori. Chi lavora deve poter tornare a casa. Sempre”.