Botta e risposta tra De Luca e Fitto: «Reazioni incomprensibili» - Le Cronache Ultimora
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Botta e risposta tra De Luca e Fitto: «Reazioni incomprensibili»

Botta e risposta tra De Luca  e Fitto: «Reazioni incomprensibili»

«Risultano incomprensibili le reazioni festanti alla sentenza del Consiglio di Stato. La sentenza, che pure contiene alcuni “elementi singolari”, non modifica in alcun modo l’iter di definizione dell’Accordo per la Coesione tra la Presidenza del Consiglio e la Regione Campania. Infatti, il Consiglio di Stato si limita ad assegnare un termine di quarantacinque giorni per la conclusione dell’istruttoria, lasciando ovviamente alla discrezionalità delle parti la decisione finale sulla opportunità o meno di definire l’Accord». È quanto dichiara il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, commentando la sentenza. «Tale termine va ben oltre l’orizzonte temporale che il Governo auspica per l’assegnazione ai territori delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021 – 2027 e per la definizione dell’Accordo con la regione Campania. Inoltre, l’articolo 10 del decreto – legge n. 60 del 7 maggio 2024 (c.d. decreto – legge coesione), evidente dimostrazione dell’intenzione del Governo di provvedere al celere trasferimento delle risorse statali assegnate, prevede la possibilità di riconoscere delle anticipazioni mediante delibera Cipess nelle more della definizione degli Accordi per la coesione», prosegue il Ministro. Non si fa attendere la risposta del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «Credo che oggi dobbiamo mantenere toni molto bassi, a maggior ragione dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Noi siamo interessati a concludere l’iter amministrativo, il Tar Campania ha detto che era doveroso per il governo concluderlo, lo ha ripetuto il Consiglio di Stato. Ovviamente parliamo di risorse della Regione, quindi il piano va concordato con la Regione, anzi va fatto dalla Regione e il governo deve solo verificare che non ci siano contraddizioni rispetto al Pnrr. Oggi ci sono tutte le condizioni per lavorare con serietà e con concretezza, se si ha voglia di serietà o di concretezza, altrimenti noi siamo qui e godiamo di ottima salute»0 Il governatore ha parlato di «pronunciamento molto importante», aggiungendo che «è arrivato il momento di firmare questo accordo di coesione che vale 6 miliardi di euro. È passato inutilmente già un anno, abbiamo perso anche troppo tempo. Non c’è nessun problema ora a stipulare questo accordo e andare avanti». De Luca evidenzia dunque la necessità di «firmare questo accordo di coesione che vale 6 miliardi di euro. È passato inutilmente già un anno, abbiamo perso anche troppo tempo. Non c’è nessun problema ora a stipulare questo accordo e andare avanti». E replicando al ministro dice:«È un ottimista il Ministro Fitto, ma ora guardiamo avanti e pensiamo alle cose serie, al buon lavoro che è stato impostato e alle migliaia di imprese, cittadini, mondo della cultura che stanno aspettando da un anno lo sblocco di queste risorse che appartengono alla Regione – ha aggiunto – Credo che dobbiamo mantenere oggi, a maggior ragione dopo questa sentenza, toni molto bassi. Siamo interessati a concludere l’iter amministrativo». Il Tar della Campania, ha sottolineato De Luca, «ha detto che era doveroso per il Governo concludere l’iter amministrativo. Il Consiglio di Stato lo ha ripetuto: un iter non può durare all’infinito. Parliamo di risorse della Regione, quindi il piano va concordato con la Regione. Il governo deve solo verificare che non ci siano contraddizioni rispetto al Pnrr o ad altro. Oggi ci sono tutte le condizioni per lavorare con serietà e con concretezza». A commentare la sentenza anche il segretario del Psi, Enzo Maraio, candidato capolista per Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione meridionale:«Il Consiglio di Stato boccia il Ministro Fitto e conferma che questo Governo è nemico del Sud che ragiona, di quello forte ed autonomo. Ha avuto ragione De Luca nelle sue battaglie. Ora a lavoro per recuperare i ritardi costruiti dall’ esecutivo Meloni».