Bloccato il circo Lidia Togni a Salerno: «L’ufficio Suap ci mette in difficoltà» - Le Cronache
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Bloccato il circo Lidia Togni a Salerno: «L’ufficio Suap ci mette in difficoltà»

Bloccato il circo Lidia Togni a Salerno: «L’ufficio Suap ci mette in difficoltà»

di Erika Noschese
«E’ una vera e propria odissea quella che stiamo vivendo in questi giorni, per ottenere le autorizzazioni necessarie per poter installare le nostre strutture nella città di Salerno». La denuncia arriva da Vinicio Togni, direttore del circolo Licia Togni che sta avendo una serie di difficoltà per gli spettacoli a Salerno, scontrandosi con le criticità dell’ufficio Suap. Come da tradizione, infatti, il circo che trascorre le festività natalizie a Napoli, nel periodo immediatamente successivo, fa tappa a Salerno. «A Salerno, nonostante abbiamo la disponibilità dell’area privata dove allestire il Circo e procedere con la regolare programmazione degli spettacoli, non abbiamo ricevuto, le autorizzazioni dall’Ente comunale – ha raccontato Vinicio Togni – La nostra è un’azienda, perfettamente in regola, che ha il diritto di lavorare e auspica che le autorità competenti si assumano le proprie responsabilità perché è in gioco il futuro di tantissime persone, lavoratori e lavoratrici che fanno parte della nostra città viaggiante. Facciamo appello pubblico affinché la situazione si possa sbloccare in modo rapido e consentirci di procedere con la programmazione degli show nella città di Salerno». La vicenda parte dal Comune di Salerno che ha ricevuto la richiesta per l’arrivo di due circhi in città: Lidia Togni e un’attività più piccola che non avrebbe però i requisiti per sostare in città. Togni infatti gode di un piazzale privato dato in concessione alla famiglia, con un contratto regolarmente depositato al Comune. Dalle attente analisi dell’amministrazione comunale tutto risulta essere in regola ma la richiesta dell’altro circo, evidentemente, è stata esaminata tardi e solo il 26 gennaio l’ufficio Suap ha chiesto al Togni di procedere in tempi rapidi. Cosa che è stata fatta ma il Comune ha forse dimenticato un aspetto importante: il collaudo non si può fare in due giorni ma in trenta giorni e solo per organizzare e alla fine del mese di febbraio c’è la concessione, collaudo a tavolino fatto ma quello sul posto dovrà essere fatto il 29 febbraio. Dunque, salterebbe già la prima data dello spettacolo così come salterebbe quella del sabato perché in concomitanza con le partite di calcio il circo non può tenere spettacoli. La richiesta della famiglia Togni era di restare in città dal 29 al 18 marzo con circa 16 spettacoli ma secondo il Comune ciò non sarebbe possibile: il 3 marzo dovrebbero andare via. «Impossibile una decisione simile, non riusciamo neanche a recuperare le spese. Occorre considerare che abbiamo circa 90 dipendenti, i costi di pubblicità sono altissimi perché non ci concentriamo solo nel capoluogo ma cerchiamo di raggiungere tutta la provincia o almeno i comuni limitrofi – ha detto ancora Vinicio Togni – Senza pubblicità si rischierebbe di non avere abbastanza visitatori». Il circo già nel periodo della pandemia è stato bloccato a Salerno per sette mesi, andati avanti solo grazie all’aiuto dei cittadini che hanno portato cibo e beni di prima necessità. «Abbiamo dieci giorni di autonomia poi il circo sarà bloccato – ha aggiunto il direttore – A Napoli nel periodo di Natale c’è stato un problema simile, il sindaco in quell’occasione aveva parlato di un problema tecnico che ha portato il circo molto vicino alle date di inizio e questo complicherebbe le cose in quanto abbiamo bisogno di essere a Salerno almeno cinque giorni prima per installare il tutto e almeno venti giorni di programmazione e preparazione». Tradizione della famiglia Togni è anche quella di dedicarsi al volontariato: all’interno del circo vi è una chiesa, riconosciuta da monsignor Andrea Bellandi che l’ha benedetta e celebrato messa. «In quell’occasione, abbiamo regalato ai bambini i biglietti gratis per lo spettacolo del giorno sussessivo ma non è tutto: i nostri clown hanno una formazione di clownterapia e si recano nel reparto di pediatria degli ospedale per intrattenere i bambini e regalare loro qualche ora di spensieratezza, ecco ci dispiacerebbe dover rinunciare anche a questo».